Nuovo minimo dell’euro. Nuovo massimo del gas. La sofferenza della moneta unica continua. E lo stesso valer per il prezzo del metano, che pesa sulla recessione imminente dell’Europa e soprattutto della Germania, alla luce di quanto dichiarato da Gazprom, che bloccherà il flusso del gasdotto Nord Stream 1 per tre giorni alla fine del mese per nuovi “lavori di manutenzione”.

I mercati però resistono, e si mantengono positivi. Oltre a quello che secondo alcuni analisti può essere considerato un rimbalzo tecnico, il motivo è da trovare anche nei dati pubblicati in mattinata per quanto riguarda i Pmi del manifatturiero e dei servizi in Eurozona. 

I dati sono migliori delle aspettative. L’indice manifatturiero in Germania ad agosto è pari a 49,8 punti, superiore alle aspettative e al dato precedente. In calo il settore servizi, 48,2 contro i 49 stimati dal mercato e i 49,7 di luglio. In Eurozona il 49,7 di agosto supera i 49 previsti dagli analisti ma è leggermente inferiore al 49,8 precedente.


Grf Ftse Mib by Borsa Italiana

Piazza Affari la migliore, rally degli energetici

Dopo un’ora di contrattazioni Piazza Affari guadagna lo 0,7% a 22.325 punti (grafico sopra). Francoforte sale dello 0,4% a 13.281 punti, Parigi più moderata con +0,2% a 6.396 punti. Il settore più performante del Ftse Mib è quello energetico: Tenaris +5,5%, Saipem +2,8%, Eni +2,3%. Rimbalza anche Tim, +1,6%. Vendite sui titoli più difensivi, in primis Diasorin -1,9% e Amplifon -1,6%. Sale ancora lo spread, che agguanta i 230 punti base, con il rendimento deibtp che arriva al +3,6%. 

Euro scende sotto 0,99, poi recupera

Dopo i minimi dell’euro, mai così debole negli ultimi 20 anni, scivolando alla vigilia sotto la parità nel cambio con i dollaro, la moneta unica ha aggiornato il proprio record negativo rompendo al ribasso quota 0,99 per poi riposizionarsi in area 0,9940 (grafico sotto) Il biglietto verde rimane valuta rifugio, e sfiora il massimo dello scorso mese di luglio (109,29) raggiungendo 109,27.

Gas, nuovo record

Il prezzo del gas all’ingrosso in Europa è salito sopra i 280 euro per megawattora (grafico sotto), raggiungendo un nuovo record sui rinnovati timori di approvvigionamento. Gazprom ha già ridotto i flussi attraverso il gasdotto Nord Stream a circa il 20% della sua capacità, citando problemi alle turbine. Inoltre, secondo la società, le esportazioni da due dei tre punti di attracco del Caspian Pipeline Consortium presso un terminale del Mar Nero sono state interrotte, adducendo come causa un gasdotto danneggiato.

Sale infine il prezzo del petrolio verso i 91 dollari al barile (Wti) dopo l’avvertimento dell’Arabia Saudita che l’Opec+ potrebbe ridurre la produzione per contrastare il forte calo dei prezzi del petrolio, secondo quanto riportato da Bloomberg.