I temi del legame con la storia secolare della Famiglia Parete e del dovere di salvaguardia dell’ambiente naturale della montagna di origine, la Majella abruzzese, hanno spinto Donato Parete verso un impegno sempre crescente verso la valorizzazione del paese di Abbateggio, annoverato tra i Borghi Più Belli d’Italia, in collaborazione e spronando tutte le autorità …

La storia secolare della famiglia Parete ha origine in Abruzzo, ad Abbateggio (Pescara), alle pendici settentrionali della Majella lungo la strada che, oggi, dal casello di Scafa (A25) porta alla località di Caramanico Terme. Due terzi del territorio comunale sono parte del Parco Nazionale della Majella, recentemente diventato Geoparco Mondiale dell’Unesco con il nome di Majella Geopark.
In questo territorio, patrimonio dell’umanità, con caratteristiche che uniscono geologia, biodiversità, storica presenza dell’uomo e immensa cultura, vogliamo continuare a tenere salde le radici e ciò che ci circonda: il nostro impegno per contribuire a rigenerare il borgo e, con esso, anche le campagne intorno, partendo dai possedimenti della famiglia, la tenuta La Valle, con il Casino di Caccia dei Conti Baiocchi, la cura degli ulivi, dell’olio abruzzese e di altre tipicità del territorio.
La famiglia Parete ha prodotto oli extra vergine di oliva, prevalentemente dal cultivar Intosso, da più di 100 anni nel pescarese. La produzione di olio è iniziata ad opera di “Nonno” Donato Parete, con la villa e i primi terreni acquistati dai conti Baiocchi a inizio ‘900, nella contrada della La Valle, sotto Abbateggio (Pescara), borgo a 450 metri sul livello del mare, alle pendici settentrionali della Majella. All’olio si era sempre aggiunto, in quantità minori, il vino, oggi meta di un viaggio verso il raggiungimento della massima qualità.

Nella serata del 15 luglio 2023, nel borgo di Abbateggio (Pescara), si è svolta la premiazione della ventiseiesima edizione del Premio Parco Majella, il riconoscimento dedicato alla letteratura naturalistico-ambientale. Dopo l’incontro con tutti i finalisti delle tre sezioni è iniziata la cerimonia che ha visto la partecipazione delle massime autorità civili e militari abruzzesi. Sul palco con Antonio Di Marco, ideatore e presidente del Premio, i componenti della direzione artistica, Daniela D’Alimonte e Marco Presutti, il presidente della giuria, rappresentato quest’anno da Nicola Mattoscio, presidente della Fondazione Pescarabruzzo, e i giurati Simone Gambacorta, giornalista e scrittore, i docenti universitari Andrea Gialloreto ed Enzo Fimiani, la scrittrice Marina Ciancetta, i docenti Alfredo Mazzoni e Nella Martino e il docente, scrittore e ricercatore Claudio Amicantonio. A intervenire anche Donato Parete, editore, vicepresidente del Premio Parco Majella e co-fondatore del Premio Parete: «Abbateggio è un borgo che rappresenta le mie origini. Se c’è una bellezza di Abbateggio è la sua autenticità, vissuta da una comunità vera di abbateggiani. Tra i progetti in cantiere c’è l’idea di mantenere proprio qui un ricordo permanente di mio padre, il finanziere Ermando Parete (superstite del campo di sterminio nazista di Dachau e testimone della Memoria), e di cosa sono stati i campi di sterminio, attraverso un museo che sia un museo della Memoria delle deportazioni. Adesso dovremo proseguire in questo percorso».

L’ARTICOLO DEL WASHINGTON POST DEDICATO AD ABBATEGGIO E AL PROGETTO DI VALORIZZAZIONE DEL BORGO

Chico Harlan, giornalista della prestigiosa testata statunitense, ha scritto un lungo “dispatch” sul paese abruzzese: il borgo, tra i più belli d’Italia, che ha dato i natali a mio padre Ermando e che, oggi, mi vede tra i protagonisti di un progetto “lifetime” pronto a far rinascere Abbateggio. Puntando su ricettività diffusa, eccellenze enogastronomiche, innovazione digitale, sostenibilità, Ricerca… Senza dimenticare i valori autentici, ancora fondamentali per il futuro di questo territorio unico.

Per saperne di più:
https://www.washingtonpost.com/world/2022/10/19/italy-most-beautiful-villages/

L’intervento di Donato Parete nel corso della cerimonia di premiazione della XXV edizione del Premio Parco Majella. In qualità di vicepresidente del riconoscimento dedicato alla letteratura naturalistico-ambientale che si svolge nel borgo abruzzese, Donato Parete è salito sul palco elogiando l’impegno di Antonio Di Marco (presidente del Premio Parco Majella), Marco Presutti e Daniela D’Alimonte (direttori artistici del Premio Parco Majella), dei tanti volontari, di Lapo Pistelli (presidente di giuria del Premio Parco Majella e Direttore Relazioni Internazionali di Eni), del senatore Luciano D’Alfonso (presidente della Commissione Finanze in Parlamento) e dell’onorevole Grazia Francescato (cittadina onoraria di Abbateggio e storica attivista dell’ambientalismo italiano): «Il Premio Parco Majella è una tessera del puzzle di questa nuova Abbateggio – ha sottolineato Donato Parete introdotto dal giornalista Rai, Antimo Amore -. In questi 25 anni l’ho vista cambiare tantissimo Abbateggio. Bisogna continuare su questo percorso. Il borgo non può essere soltanto “la pietra della Majella” che torna a vivere su queste splendide mura, ma deve diventare qualcosa che vada oltre questa meravigliosa giornata del Premio e riempia di contenuti vivi il Borgo di Abbateggio».

Il 23 luglio 2022 si è svolta, ad Abbateggio (Pescara), una nuova edizione del Premio Parco Majella. «Un’edizione splendida, la venticinquesima – ha commentato Donato Parete, intervenuto in qualità di vicepresidente alla cerimonia di premiazione -. Sono rimasto sorpreso da tutto quello che è successo in questi 25 anni». Grande la lungimiranza riconosciuta ai protagonisti del Premio, su tutti il presidente Antonio Di Marco, nel mettere al centro di questo evento le tematiche ambientali, oggi divenute davvero fondamentali. «Da abbateggiano di origine – ha aggiunto Donato Parete -, ho visto anche cambiare completamento Abbateggio, crescere in maniera straordinaria. C’è bisogno di fare ancora molto, evitare che si stia solo in una giornata di celebrazione come questa. C’è da rendere più vivo il borgo e renderlo abitato tutto l’anno. Uno dei tasselli è, appunto, anche quello del Museo della Memoria che nascerà». Museo della Memoria nel ricordo del papà di Donato Parete, Ermando Parete, finanziere abbateggiano superstite del campo di sterminio nazista di Dachau.

La storia secolare della famiglia Parete ha origine in Abruzzo, ad Abbateggio (Pescara), alle pendici settentrionali della Majella lungo la strada che, oggi, dal casello di Scafa (A25) porta alla località di Caramanico Terme. Due terzi del territorio comunale sono parte del Parco Nazionale della Majella, recentemente diventato Geoparco Mondiale dell’Unesco con il nome di Majella Geopark.
In questo territorio, patrimonio dell’umanità, con caratteristiche che uniscono geologia, biodiversità, storica presenza dell’uomo e immensa cultura, vogliamo continuare a tenere salde le radici e ciò che ci circonda: il nostro impegno per contribuire a rigenerare il borgo e, con esso, anche le campagne intorno, partendo dai possedimenti della famiglia, la tenuta La Valle, con il Casino di Caccia dei Conti Baiocchi, la cura degli ulivi, dell’olio abruzzese e di altre tipicità del territorio.
La famiglia Parete ha prodotto oli extra vergine di oliva, prevalentemente dal cultivar Intosso, da più di 100 anni nel pescarese. La produzione di olio è iniziata ad opera di “Nonno” Donato Parete, con la villa e i primi terreni acquistati dai conti Baiocchi a inizio ‘900, nella contrada della La Valle, sotto Abbateggio (Pescara), borgo a 450 metri sul livello del mare, alle pendici settentrionali della Majella. All’olio si era sempre aggiunto, in quantità minori, il vino, oggi meta di un viaggio verso il raggiungimento della massima qualità.