Da una parte la Fed e il presidente Jerome Powell, che al simposio di Jackson Hall al via domani rivelerà ai mercati di essere molto più falco di quanto ci si aspetti (tradotto: probabile nuovo rialzo dei tassi di 75 punti base, il terzo consecutivo). Dall’altra la Bce e il membro del consiglio direttivo Fabio Panetta: costretto a fare le veci di Christine Lagarde -per molti analisti il suo silenzio nei confronti dell’euro sotto la parità nel cambio con il dollaro è assordante– ha dichiarato che sui tassi servirà molta prudenza.

Bce e Fed, le strade già si dividono?

Insomma, le due banche centrali potrebbero intraprendere strategie monetarie diverse a partire da settembre a causa del possibile cambio di passo dell’Eurotower, fino a qualche settimana fa determinata, come la Federal Reserve, a utilizzare il pugno duro contro l’inflazione (nel grafico sotto i recenti rialzi dei tassi della Fed, fino all’attuale 2,5%), espressione usata in questi giorni da Isabel Schnabel, uno dei più falchi dei membri del consiglio direttivo della Bce.

Ma la recessione sempre più imminente in Europa, trascinata verso il basso dalla Germania, in ginocchio per la crisi del gas e dopo l’uscita dei dati Pmi negativi, seppur migliori delle attese, potrebbe costringere la Bce a una frenata sul rialzo dei tassi. Sembra evidente tuttavia che all’interno del consiglio direttivo ci siano diverse spaccature, quasi a riflettere perfettamente la struttura politica dell’Europa, unita in un solo continente ma divisa in paesi non sempre allineati tra di loro.

Mercati Ue in rosso, decennale btp al 3,7%

Dopo un avvio senza una chiara direzione, i mercati scivolano in territorio negativo dopo i primi trenta minuti di scambi. Piazza Affari perde lo 0,9% a 22.172 punti. Francoforte cede lo 0,6% a 13.098 punti. Parigi è sotto dello 0,6% a 6.323 punti, stesso rosso per Madrid: -0,6% a 8.170 punti. Lo spread ha superato i 230 punti base ed è ancora in lieve rialzo, con il rendimento del decennale btp che da dopo ferragosto continua ad aumentare: adesso siamo al 3,7%.


Grf Ftse Mib by Borsa Italiana

Vivendi apre alla rete unica, occhio agli energetici

Nella prima mezz’ora a Milano sono solo tre i titoli sopra la parità: Diasorin +0,4%, Tenaris +0,1% e Snam +0,08%.Prese di beneficio su Saipem (-2,8%) dopo la super performance della vigilia, vendite su Interpump, -2,3%, e Nexi, -2,12%. Occhi puntati su Tim dopo le dichiarazioni di Arnaud de Puyfontaine, ad di Vivendi, che rilancia sulla rete unica, e in generale sugli energetici a seguito del rally causato dalle dichiarazioni dell’Arabia Saudita, secondo cui l’Opec+ potrebbe ridurre la produzione per frenare la discesa del prezzo (-25% rispetto a giugno).

Attesa per le scorte di petrolio

Giornata scarica di dati macroeconomici per il vecchio continente ma c’è attesa nel pomeriggio per l’indice relativo alle richieste dei mutui negli Stati Uniti e per le scorte settimanali di greggio dell’Eia, che potrebbe confermare il calo oltre le attese segnalato martedì sera dall’American Petroleum Institute (-5,632 milioni di barili la scorsa settimana, un dato molto superiore alle aspettative di -0,9 milioni di barili). Il prezzo, come detto, ha ricominciato a salire: Wti oltre i 93 dollari (grafico sotto) dopo il +4% di martedì.

Il prezzo del gas rimane sui massimi

Il gas europeo consolida i 270 euro al megawattora (+0,35%) tra i persistenti timori per l’approvvigionamento, la siccità più pesante degli ultimi 500 anni e la paura che la Russia possa chiudere definitivamente i rubinetti verso l’Europa dopo l’annuncio della sospensione per tre giorni alla fine del mese causa “lavori di manutenzione”.

Euro dollaro ancora sotto la parità

Nel mercato valutario l’euro rimane sotto nel cambio con il dollaro e consolida i minimi a 0,9951, in calo dello 0,18%. Le recenti sedute negative dell’azionario non aiutano al recupero della parità poiché nell’attuale contesto di mercatol’unica valute rifugio percepita tale dal mercato è il dollaro, che infatti rimane ben ancorata a 108,6 nel proprio paniere principale.