Convivono due anime sui mercati e Piazza Affari non fa eccezione. Quella che si prepara all’imminente, nuovo rialzo dei tassi da parte della Bce, perché è quello che dicono i verbali dall’ultimo meeting pubblicati nel pomeriggio. E quella che sta già scontando l’imminente allentamento della stretta monetaria da parte della Fed dopo  la frenata dell’inflazione Usa al 3% nel mese di giugno.

Tutto questo porta ottimismo sull’azionario. Con una particolare spinta al settore bancario, che poi è quello di cui Piazza Affari è più ricco. E così nuova seduta positiva per l’Europa, non scintillante ma con guadagni superiori al mezzo punto percentuale, ben sostenuta da Wall Street.


Grf Ftse Mib by Borsa Italiana

Banche in rally a Piazza Affari in vista dell’ultimo (?) rialzo dei tassi

Milano “vede” i 29.000 punti, chiude a +0,78% a quota 28.775. Stesso rialzo per Francoforte, +0,74% a 16.141 punti. Segue Parigi: +0,5% a 7.370 punti. In calo anche lo spread, 167 punti base con il rendimento del Btp decennale in deciso arretramento: 4,1% per il titolo di stato  italiano, 2,4% per l’omologo tedesco.

Si diceva delle banche sull’indice milanese. Maglia rosa è Mps: +3,8% seguita da Bper Banca, +2,19%. Sono anche i due istituti di credito cresciuti di più nelle ultime cinque sedute. In particolare la banca emiliana va a velocità doppia se non di più rispetto al Ftse Mib (+53% rispetto al 21,6% del Ftse Mib). Curiosamente, sono anche le due realtà avvicinate maggiormente per quanto riguarda eventuali prossime fusioni. Acquisti anche su Pirelli e Iveco, per entrambi +1,7%. Unico titolo con predite superiori al -1% Cnh Industrial. 

Wall Street e i dati sulla disoccupazione

Come anticipato, i dati migliori del previsto sul calo dell’inflazione Usa alimentano le speranze di un allentamento della politica restrittiva della Federal Reserve, non tanto su luglio, quanto a partire da settembre. I

l mercato americano si muove sopra la parità al giro di boa, +0,1% sul Dow Jones, +0,5% sull’S&P 500 e +1% sul Nasdaq nonostante siano in calo, un po’ a sorpresa, le nuove richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti. Risultato che potrebbe spingere la Fed a rimanere falco ancora per qualche mese.