Il 3% dell’inflazione negli Usa non fermerà la Fed ma mette il turbo ai mercati. Piazza Affari oltre i 28.500 punti. Francoforte supera i 16.000. Wall Street che supera i massimi da aprile 2022. L’azionario stappa la bottiglia buona, ma aspetta di aprire quella molto buona quando  Jerome Powell, al prossimo meeting della Federal Reserve del 27 luglio, dopo aver alzato i tassi di 25 punti base e pronunciate le ormai canoniche parole: “L’inflazione resterà alta ancora a lungo” pronunci anche qualcosa che assomigli a: “Potremmo considerare che questo sia l’ultimo rialzo dei tassi”, sancendo così la fine della stretta monetaria all’insegna dei falchi. D’altronde l’inflazione americana non è mai stata così vicina al target del 2% da marzo 2021.


Grf Ftse Mib by Borsa Italiana

Nuovi massimi per il 2023 per Piazza Affari

Così gli indici mondiali hanno accelerato e Milano ha chiuso su nuovi massimi 2023, livelli che non si vedevano dal settembre 2008: +1,75% per il Ftse Mib a 28.552 punti. Lo spread si posiziona a 172 punti, in calo rispetto ai 177 della vigilia, così come il rendimento dei Btp a dieci anni: 4,27% (rispetto al 4,41% della vigilia).

Non meno performanti Francoforte, +1,4%, Parigi, +1,5%, e Londra, +1,8%. A Piazza Affari si è distinta Stmicroelectronics, +4,79%, sull’onda di un report di Jefferies favorevole sul settore dei chip (qui la situazione tra Cina, Europa e Stati Uniti). Ben acquistata Banco Bpm, +2,3% all’indomani dell’annuncio di aver concesso l’esclusiva a Fsi Sgr, Pay Holding e Bcc Pay per la creazione di una partnership nei pagamenti.

Altre storie di borsa: Prysmian, Saipem, Interpump

Forti acquisti su Prysmian, +3,2% dopo l’accordo di servizio per la manutenzione dei cavi sottomarini con Tennet, e Interpump, +2,9% e 50 euro ad azione agganciati, dopo il +2,3% della vigilia.

In controtendenza Saipem, prese di beneficio e un -1,1% finale dopo il +28% nelle ultime dieci sedute nonostante il petrolio corra ancora, +1% per il Wti a 75,59 dollari al barile, e Ferrari, -0,17%. 

Sul fronte dei cambi, l’euro si è rafforzato sul dollaro, che ha registrato un -1% (grafico sotto) sul proprio paniere principale. La moneta unica si è portata a 1,1123 dollari, nettamente al di sopra dell’1,09 della vigilia.