Le basi per un’apertura negativa delle borse europee ci sono tutte. Nord Stream 1 chiude per 10 giorni. Motivazione ufficiale di Mosca: manutenzione. Mercati cinesi negativi (Shanghai -1,2% grafico sotto, Shenzhen -1,8%), in scia sui timori per un nuovo potenziale lockdown su ampie aree del paese a causa di una nuova sottovariante Omicron. In aggiunta l’inflazione potrebbe rivelarsi più alta del previsto a giugno stando alle proiezioni degli analisti. Queste notizie hanno generato un ribasso del petrolio, perché se Pechino dovesse fermarsi ancora inevitabilmente le prime conseguenze si andrebbero a osservare sulle materie prime, greggio e rame in primis.
“La popolazione cinese oggi è più vulnerabile rispetto agli altri paesi”
Sulla gestione del Covid in Cina, questo il commento di Jian Shi Cortesi, Investment Director Azionario Cina e Asia di Gam: “Le misure di contenimento adottate negli ultimi due anni hanno limitato a meno dello 0,1% della popolazione ammalata, con un migliaio di morti per Covid rispetto al milione registrato negli Stati Uniti. Per questo motivo probabilmente la popolazione cinese oggi è più vulnerabile nei confronti del virus rispetto ad altri Paesi che si avviano verso l’immunità di gregge”.
Aggiunge l’analista: “Inoltre il segmento più vulnerabile della popolazione in Cina non vuole essere vaccinato. Solamente il 60% dei cinesi dai 60 anni in su ha fatto il richiamo vaccinale, ciò significa che 100 milioni di anziani in Cina non sono vaccinati. La percentuale dei posti in terapia intensiva del Paese è assolutamente insufficiente: si calcolano 3,43 posti in terapia intensiva ogni 100.000 persone. Se la Cina abbandonasse la politica zero-Covid, nel Paese potrebbero esserci 3-4 milioni di morti”.
Piazza Affari pesante, Saipem volatile, giù le banche
Dopo mezz’ora di contrattazioni Piazza Affari perde l’1,2% a 21.500 punti. Va peggio Francoforte, -1,5% a 12.807 punti. Parigi cede l’1,7% a 5.928 punti mentre Madrid scende dello 0,9% a 8.027 punti. Saipem rimane il titolo con la volatilità più forte: guadagna il 6% a 3,18 punti base. Bene anche Terna, +1% e Leonardo, +0,8%. Forti vendite sui bancari, in primis Bper Banca, -4,7%, seguita da Banco Bpm in rosso del 3,7%, e Moncler, -2,9% sui timori, come anticipato, di un nuovo lockdown cinese che potrebbe limitarne il mercato.
Questa è la settimana del nuovo dato dell‘inflazione negli Stati Uniti: cresce la sensazione che possa attestarsi al 9%, aggiornando così i massimi degli ultimi 40 anni. Attesa per le trimestrali bancarie americane. A dare il pronti via sarà Jp Morgan, giovedì 14, mentre il conto alla rovescia per i meeting delle banche centrali è già iniziato: si comincia con la Bank of Canada, mercoledì. Potrebbe non toccarla pianissimo: si parla di un aumento dei tassi di 75 punti base.
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Ancora super dollaro, spread sotto i 200
Sul fronte delle valute, il dollaro continua a fare la voce grossa. Aggiorna i massimi da ottobre 2002 attaccando i 107,8 già raggiunti la settimana scorsa. Sul dollar index cresce dello 0,6%, Euro Dollaro consolida i minimi a 1,01 (grafico sotto), e quindi anche la sostanziale parità tra moneta unica (-0,7%) e biglietto verde. Nuovo record anche per Dollaro Yen: i 137,27 raggiunti durante gli scambi in Asia sono il massimo dal mese di settembre del 1998. Cade anche la sterlina dopo due giorni di ripresa in scia alle dimissioni annunciata dal premier uscente Boris Johnson: 1,1957 è il cambio con la valuta americana (-0,6%).
Sul fronte dei rendimenti il t-note americano è ancora indietro rispetto al biennale ma in maniera quasi irrisoria: 3,07% il 2 anni, 3,05% il decennale. Spread a 198 punti base, in calo sia il btp italiano (3,3%) sia il bund tedesco (1,27%).