Prevista una settimana fiacca quella sui mercati finanziari. Nella giornata del 4 luglio Wall Street è chiusa per festività, scarsa di dati significativi anche l’agenda macro, almeno fino a venerdì quando verranno pubblicati i non farm payrolls americani per il mese di giugno. Da segnalare inoltre i verbali di Fed e Bce. In questo contesto le piazze europee partono moderatamente positive, sostenute dal Nikkei di Tokyo, alla primo guadagno delle ultime quattro sedute (+0,8% grafico sotto) mentre in controtendenza si muove Hong Kong. Pur avendo ridotto le perdite nel finale, l’Hang Seng soffre (-0,2%) il crollo di Shimao Group Holdings (-2,2%), che non ha effettuato il rimborso del bond da 1 miliardo e di altre obbligazioni relative a debiti offshore. La società ha dichiarato che sta trattando con i creditori. Secondo alcuni analisti, Shimao, gruppo cinese del mattone specializzato nel lusso, che vale 2,24 miliardi di dollari Usa, è una minaccia ancora più grande per il mercato rispetto a Evergrande.

Piazza Affari e l’Europa deboli

Piazza Affari sale dello 0,2% a 21.398 punti dopo mezz’ora di contrattazioni per il momento lontano dai supporti a quota 21.000 (ma gli indici hanno successivamente iniziato a indebolirsi, grafico sotto). Francoforte è piatto, +0,04%, a 12.821 punti. Parigi è la più tonica: +0,69% a 5.969 punti, tiene Madrid a +0,3% a 8.198 punti.
Sul Ftse Mib forti gli energetici, con Tenaris maglia rosa a +2,9% seguita da Eni a +2,6% sostenuti dal prezzo del petrolio che torna a crescere durante gli scambi asiatici per poi frenare all’apertura dell’Europa. Acquisti anche su Diasorin, +2,3% mentre sono negativi i bancari a partire da Banco Bpm in calo del 2,2%. Allo studio della Bce c’è un piano per ridurre i profitti extra delle banche fino a 24 miliardi di euro, secondo Morgan Stanley, che con il rialzo dei tassi imminente potrebbero mettere in deposito i prestiti della Banca Centrale Europea attraverso il programma Tltro. Per il Financial Times sarebbe qualcosa di politicamente inaccettabile fornire un profitto garantito dai contribuenti alle banche che stanno aumentando i costi dei prestiti per famiglie e imprese.

Grf Ftse Mib by Borsa Italiana

Macro, la fiducia degli investitori Ue torna ai livelli della pandemia

Sul fronte macroeconomico, da segnalare il surplus commerciale tedesco ai minimi dal 1992: l’avanzo si è ridotto a -0,5 miliardi di euro a maggio. Le importazioni sono aumentati del 33,6% su base annua a causa dell’aumento dei prezzi dell’energia, mentre l’export è cresciuto del 19%, una crescita molto più debole. L’indice Sentix che misura la fiducia degli investitori per l’Eurozona nel mese di luglio è pari a -26,4, il punteggio più basso da maggio 2020 in piena pandemia e ben al di sotto delle aspettative (-19,9). Occhio anche all’inflazione in Svizzera, che raggiunge il dato più alto dal 1993 a +3,4% nel mese di giugno (+2,9% a maggio) superando anche le attese (+3,2%). Briciole se paragonate all’indice dei prezzi al consumo in Turchia, alla 13esima accelerazione consecutiva: ora il dato è +78,6% (grafico sotto), mai così alto da settembre ’98.

Materie prime, grano -5%, il mais torna ai livelli di febbraio

Tra le materie prime giornata di forti ribassi per le commodities agricole. Grano giù di oltre il 5% ai minimi da febbraio. Mais -2,2% record negativo negli ultimi 5 mesi, giù anche la soia (-3,5%) e il caffè (-3%).
Come detto il petrolio ha registrato movimenti rialzisti durante gli scambi asiatici, superando nuovamente i 112 dollari al barile per quanto riguarda il Brent (grafico sotto) e i 109 $ per il Wti, per poi scivolare in territorio negativo dopo due ore di contrattazioni in Europa. L’offerta ridotta e i rischi di una recessione globale che andrebbe a indebolire la domanda riamane il nodo più importante (dall’inizio dell’anno il petrolio è aumentato del 40%) ma vanno tenute d’occhio le interruzioni di fornitura in Libia e le chiusure di approvvigionamento dalla Norvegia tra guasti tecnici e scioperi.

Gas europeo sulla soglia dei 150 €: si va verso il blocco totale delle forniture russe

Risale, seppur timidamente, il prezzo del natural gas americano che ha trovato il rimbalzo sui 5,3 dollari per Mmbtu. Il clima più caldo nella prima metà di luglio potrebbe aumentare la domanda di raffreddamento anche se l’aumento delle scorte tiene il prezzo vicino all’area più basse negli ultimi tre mesi. Sale ancora il Ttf europeo, oltre la soglia dei 150 euro per megawattora, ancora sui massimi da marzo (grafico sotto). Questa settimana ci sarà uno sciopero dei lavoratori del settore energetico norvegese: prevista una riduzione della produzione di gas del 13%, ulteriore ostacolo all’obiettivo di riempire l’80% della capacità di stoccaggio prima dell’inverno. In aggiunta c’è il blocco imminente delle forniture provenienti dalla Russia, che ha già ridotto il flusso del 60% del gasdotto Nordstream. Il collegamento si interromperà completamente la prossima settimana per “manutenzione”.

Dollaro australiano mai così in basso dal 2020. Bitcoin, giugno mese peggiore di sempre

In una giornata scarica di eventi macro, sostanzialmente ferme le valute. Il Dollar Index rimane a ridosso dei 105 punti mentre Euro Dollaro è invariato a 1,0426, in lieve rialzo la sterlina a 1,2017 (+0,1%) dopo aver trovato il rimbalzo a 1,19.
Da segnalare la debolezza del dollaro australiano, ai minimi dal 2020: solo nel mese di giugno ha smarrito il 7% (grafico sotto). La recessione globale potrebbe coinvolgere anche il continente oceanico, dove l’economia sta risentendo dei prezzi delle case in calo e un clima di fiducia dei consumatori decisamente negativo. La Reserve Bank of Australia realizzerà un altro aumento dei tassi di mezzo punti a luglio, bissando la mossa già applicata a giugno di 50 punti base.

Con lo spread a 191 punti, rendimenti in lieve rialzo sia per il btp decennale (3,2%) sia per il bund tedesco (1,27%). Scivola fino al 2,79% il rendimento del t-note Usa. Ancora stordito il bitcoin a 19.150 dollari, reduce dal mese peggiore di tutti i tempi  (-37,6%).