La chiusura in ribasso di Wall Street ha depresso solo marginalmente le borse dell’Asia (Tokyo -1,4%, Hong Kong -0,3% ma anche Shanghai +0,5% e Shenzhen +0,6%). Incide tuttavia sull’apertura di Piazza Affari e gli altri indici europei, che partono deboli e aspettano i verbali della Bce. Le indicazioni di questi giorni provenienti da Davos dei principali membri del board dell’Eurotower (aspettando Lagarde) confermano l’intenzione di mantenere la politica monetaria restrittiva, con un probabile aumento di 50 punti base dei tassi d’interesse nel prossimo meeting di febbraio (il tasso salirebbe al 3% come si nota nel grafico sotto).

In questo senso si sono espressi Philip Lane, Olli Rehn e Francois Villeroy. Tutti e tre hanno sostanzialmente detto che la battaglia contro l’inflazione è ben lontana dall’essere vinta, nonostante il +9,2% dell’indice dei prezzi al consumo di dicembre pubblicato mercoledì nell’Eurozona, ai livelli più bassi da settembre.

Inoltre Christine Lagarde parlerà a ora di pranzo durante il World Economic Forum di Davos, mentre nel pomeriggio toccherà a Klaas Knot, il membro olandese del consiglio direttivo della Banca centrale europea.

Aspettando Lagarde Piazza Affari è debole

Milano segna -0,4% in apertura, a 25.935 punti. Scivola così al di sotto dei 26.000 superati nelle due sessioni precedenti e si tratta della peggior partenza del 2023. Francoforte perde lo 0,4% a 15.113 punti, stesso ribasso per Parigi: -0,4% a 7.051 punti.

Lo spread, che secondo S&P Global Ratings non crescerà più di tanto nel corso del 2023 (come potete leggere qui) torna a salire e si avvicina ai 190 punti dopo i 173 raggiunti nella notte, ai minimi di aprile. I rendimenti  consolidano i minimi della vigilia: Btp decennale a 3,74%. Bund decennale tedesco a 2,01%. Proseguono anche gli acquisti sul t-note a 10 anni statunitense, arrivato stamattina a 3,32% di rendimento, su livelli che non si vedevano da settembre.


Grf Ftse Mib by Borsa Italiana

Non solo Lagarde. Storie di borsa: Tim, Eni, Azimut, Snam

Christine Lagarde parlerà alle 13.30. Intanto la partenza negativa del Ftse Mib le vendite maggiori si concentrano sugli energetici dopo le buone performance di inizio anno: Tenaris -2,5%, Saipem -1,6%, Eni -1,1% ma al di sopra dei 14,3 euro ad azione, con l’algerina Sonatrach che firmerà quest’anno nuovi accordi con il colosso oil italiano, anche per la fornitura di energia elettrica. Acquisti su Hera, il migliore in avvio, +0,6%, e Campari, +0,5%.

Attenzione a Tim, +0,3% in avvio, con l’analisi sui conti del gruppo iniziato il 18 gennaio durante il primo cda senza rappresentanti di Vivendi. Il focus è sull’indebitamento. Da monitorare Azimut, +0,1% dopo esser cresciuto di oltre il 68% da ottobre, che prevede di registrare una piccola perdita quest’anno dalla sua joint venture con Unicredit. Infine Snam, -0,4% dopo il +1,4% della vigilia,che presenta il piano strategico 2022-2026.

Wall Street, chiusura negativa: ecco perché

Tornando a Wall Street, la seduta negativa è stata segnata dalle indicazioni giunte dal fronte macroeconomico: sia laproduzione industriale che le vendite al dettaglio Usa sono risultate inferiori alle aspettative. L’indice S&P500 ha chiuso in ribasso dell’1,6%, e stamattina il future risulta poco mosso mentre quasi tutti i membri della Fed si aspettano ancora aumenti dei tassi, pur avendo opinioni diverse su quando si raggiungerà il picco.

In questo senso si attende il discorso del vicepresidente della Fed, Lael Brainard, questa sera, mentre nel pomeriggio sono in arrivo nuovi dati macro Usa, a partire dall’occupazione, ma anche le nuove scorte settimanali di greggio.

Materie prime: ribasso per il petrolio

E a proposito di petrolio, scendono le materie prime. Petrolio in ribasso del -0,5%% a 78 dollari (grafico sopra), ieri -2,4% dopo aver raggiunto un massimo di 83,3 $ dopo che l’Agenzia internazionale per l’energia (Aie), nell’ultimo rapporto mensile, ha alzato la stima sulla domanda petrolifera, che ora vede aumentare fino al livello senza precedenti di 101,7 milioni di barili al giorno nel 2023.

La crescita, di 1,9 milioni di barili al giorno sarà concentrata per tre quarti nei Paesi emergenti e legata in gran parte a impieghi diversi dai carburanti per autotrazione, ad esempio la produzione di plastica. Anche l’offerta dovrebbe registrare una crescita di tutto rispetto (+1 milione di barili), ma tra tagli Opec+ e frenata della Russia si fermerà a 101,1. Ci sarà dunque un deficit di 600mila mila barili secondo l’Aie, che porterà ad attingere alle scorte.

Valute e bitcoin

Sul fronte dei mercati valutari, stabile l’euro dollaro a 1,08 (+0,2% grafico sopra), rimbalza lo yen, dopo il forte deprezzamento provocato dalla decisione della banca centrale del Giappone di confermare il Qe e rinviare a non prima del secondo semestre 2023 il rialzo dei tassi.

Occhio infine al bitcoin, ora in area 20.800 dollari. Genesis Global Capital, finanziaria attiva nei prestiti in ambito crypto, dovrebbe portare i libri in tribunale a giorni, scrive il Wall Street Journal, dopo che le trattative con i creditori non sono andate a buon fine.