Tredici sedute positive di fila. Piazza Affari non si ferma, almeno in apertura. E prosegue il trend che contraddistingue questa primissima parte di 2023 (eccezion fatta per due sessioni, appena sotto la parità) nonostante un avvio generale contrastato, all’insegna della cautela, in Europa. Il Ftse Mib è distante sette punti percentuali dai massimi precovid e continua ad aggiornare i livelli che non si vedono dallo scorso mese di febbraio, all’indomani della battuta d’arresto di Wall Street (Dow Jones -1,14%) dopo il -66% di utile trimestrale di Goldman Sachs.

Bce, nuove prospettive di politica monetaria?

Rimbalzano i rumors secondo cui la Bce potrebbe proseguire la sua politica monetaria di rialzo dei tassi più lentamente rispetto alle attese, con conseguente beneficio per la liquidità e quindi anche per l’azionario e l’obbligazionario. Non è un caso che il rendimento del Btp stia consolidando da diverse sedute i minimi di metà dicembre in area 3,8%, e anche il bund tedesco è sempre più vicino alla rottura al ribasso del 2%, per uno spread che si mantiene stabile sotto i 190 punti base. 

In avvio Milano +0,2% a consolidare quota 26.000 punti, che non si vedevano dal 23 febbraio scorso. Francoforte trova la parità nei primi minuti di contrattazioni dopo una partenza sotto lo zero, a 15.196 punti, stesso discorso vale per Parigi a 7.078 punti, ma è Madrid l’indice europeo migliore: +0,5% a 8.934 punti.


Grf Ftse Mib by Borsa Italiana

Storie di borsa: Eni, Stellantis, Tim, Acea

Sempre in tema bond: l’emissione di Eni (+0,18%) ha raggiunto i 2 miliardi di euro. Completato con successo anche il collocamento del green bond da 500 milioni da parte di Acea (+0,4% ai massimi da giugno). I riflettori rimangono su Stellantis, che consolida i massimi delle ultime due sedute a 14,3 euro ad azione, all’indomani del via libera della Commissione Ue alla creazione di una joint venture con Hon Hai Precision Industry per lo sviluppo di semiconduttori per il settore auto nel giorno della pubblicazione dei dati delle immatricolazioni nel mese di dicembre, +20,7% su base annuale in Italia, in calo rispetto al +24,9% di novembre con una contrazione del -12,5% su base mensile (in Germania +38,1% anno su anno, in lieve aumento rispetto al +31,4% del mese precedente).

E a proposito di semiconduttori, acquisti anche su Stm, +1,1%, oltre che su Tenaris e Saipem, in avvio maglia rosa per entrambi i titoli con +1,7%. Positivo anche il comparto bancario, con Bper Banca (+1,3%) e Banco Bpm (+0,8%) sugli scudi. Prese di beneficio su Leonardo, -0,4%, dopo il rally della vigilia per il nuovo target “buy” di Goldman Sachs.

Ovviamente da monitorare Tim (+0,9% ai massimi degli ultimi sei mesi), il cui Cda si riunisce in giornata e dopo le parole del ministro Urso, che apre alla partecipazione di fondi di investimento che vogliano appoggiare il progetto di rete.

Agenda macro: immatricolazioni auto, inflazione Uk e Bank of Japan

A completare il quadro del settore automotive, le immatricolazioni di autovetture nell’Ue sono aumentate del +12,8% a 896.967 unità nell’ultimo mese del 2022, quinto consecutivo di crescita. Ma se i dati tedeschi e italiani (grafico sotto) sono confortanti, crolla il mercato in Spagna (-14,1%) e sostanzialmente stabile in Francia (-0,1%). Considerando l’intero anno che si è appena concluso, le immatricolazioni di auto nuove nell’Unione Europea sono rimaste in territorio negativo: -4,6%, principalmente a causa dell’impatto della carenza di componenti nella prima metà dell’anno.

Guardando al resto dei dati macroeconomici, il focus è sull‘inflazione nell’Eurozona in uscita in tarda mattinata. Nel Regno Unito il dato di dicembre rispetta le aspettative degli analisti e cresce del +10,5%, secondo calo consecutivo rispetto al +10,7% di novembre. Al contrario, la Banca centrale del Giappone sorprende il mercato e mantiene i tassi di interesse immutati, nonostante da giorni rumors vicini all’istituto dessero probabile un’uscita, seppur graduale, dalla politica monetaria espansiva. Il mandato di Haruhiko Kuroda terminerà ad aprile, ed è a questo punto evidente che fino ad allora non sono previsti grandi cambiamenti. Decisione, quella della Bank of Japan, che fa sbandare lo yen rispetto alle altre valute, in primis dollaro yen ed euro yen, che risalgono rispettivamente dell’1,7% (grafico sotto) e del 2% a ridosso delle apertura dei mercati nel vecchio continente.

Materie prime: petrolio e gas

Le speranze di una ripresa della domanda di petrolio in Cina riportano il greggio verso gli 81 dollari al barile (grafico sotto), ai massimi di inizio dicembre, e superano, per il momento, i timori di una recessione globale. Lo ha confermato anche un alto funzionario politico a Davos: Pechino riprenderà il suo trend di crescita pre-pandemia quest’anno, una volta superato il picco delle infezioni da Covid. Il segretario generale dell’Opec Haithan Al-Ghais si è detto in questo senso “cautamente ottimista” per le prosettive globali.

Ed è sempre la Cina a influenzare il prezzo del gas europeo, che scende a 54 euro per megawattora, aggiornando i minimi di settembre 2021. Scorte al completo nel colosso asiatico, e così i carichi di Gnl si stanno dirigendo in Europa, dove i siti di stoccaggio oscillano intorno all’82%, ben al di sopra delle medie passate in questo momento dell’anno. Consolida i 1.900 dollari l’oncia l’oro, così fa altrettanto Bitcoin con l’area 21.000 approfittando di un dollaro che rimane stabile appena sopra 102, con euro dollaro a 1,08.