Trimestrali uber alles. La bussola di Piazza Affari restano i conti dei primi tre mesi per le aziende quotate. Lo dimostra Tim, +3,9% in chiusura, la più comprata proprio il giorno della pubblicazione del bilancio, per una delle società più calde per quanto riguarda la stretta attualità, con la telenovela sulla vendita della rete che prosegue inesorabile.

Tiene banco anche Enel (-0,3%) con Paolo Scaroni confermato presidente (ne parliamo qui). E dopo l’abbuffata di trimestrali record per il comparto bancario, con tanto di rally in borsa, arrivano finalmente anche le prese di beneficio, Banco Bpm il più venduto, -3,7%, giù anche Mediolanum, -2,1% ed Mps, -2,1%.

L’indice milanese conclude gli scambi con un rosso pari a -0,4% a 27.265 punti. Negativa anche Francoforte: -0,3% a 15.896 punti mentre Parigi chiude con un ribasso dello 0,4% a 7.361 punti. Lo spread resta appena sopra 190 punti base, con il rendimento del Btp sotto il 4,2% (movimento ribassista tecnicamente interessante, grafico sotto) e il Bund tedesco in area 2,2%. 


source: tradingeconomics.com

Wall Street positiva ma contrastata: nota di Morgan Stanley sull’Ia

In controtedenza Wall Street: il mercato americano è protagonista di una sessione positiva anche se contrastata: Dow Jones -0,4% al giro di boa, S%P 500 +0,1% e Nasdaq +0,7%. A proposito dell’indice tecnologico, Morgan Stanley ha riportato come l’intelligenza artificiale possa aprire la strada alla prossima generazione di assistenti personali digitali, in quanto i modelli di trasformazione e di linguaggio guideranno lo sviluppo dell’Ia in futuro.

I tre fattori che conteranno di più sono l’hardware, i dati proprietari e gli investimenti o le capacità dell’Ai, secondo il rapporto. In questo senso, secondo gli analisti di Morgan Stanley le big tech Google (+1,4%),  Amazon (+2,8%), Apple (+0,7%) e Meta (-0,1%)  sono “posizionati in modo unico” per trarre vantaggio dalle tendenze dell’Ai, anche se rimangono delle sfide.

Capitolo inflazione: così negli Usa ma occhio alla Bce

Il buon andamento di Wall Street è dovuto anche al dato in calo dell’inflazione, seppur ampiamente previsto dagli analisti (ne parliamo qui). Sembra sempre più probabile in questo senso lo stop al rialzo dei tassi della Fed, stando alle rilevazioni attuali.

A proposito di rialzo dei tassi, ha parlato anche il membro portoghese della Bce Mario Centeno. In conferenza stampa ha dichiarato: “Ci stiamo avvicinando al tasso terminale. L’Eurotower potrebbe raggiungere il picco a giugno o luglio, sempre tenendo d’occhio le prospettive dell’inflazione”. Dunque, la politica monetaria sarebbe già “al culmine del ciclo”. Tuttavia, Centeno ha suggerito che si vedranno ancora degli aggiustamenti minori. “La politica della Bce rimarrà restrittiva ancora per qualche tempo senza aumentare i tassi, che dovrebbero iniziare a scendere a un certo punto nel corso del 2024″, ha affermato.


Grf Ftse Mib by Borsa Italiana

Piazza Affari, titoli migliori: Tim ma non solo

A Milano la protagonista assoluta, come detto, è stata Tim, +3,9% come detto ma dopo essere arrivata a guadagnare oltre il 5%, in attesa dei conti pubblicati a mercati chiusi. Conti che riportano ricavi totali in crescita del 4,3% a 3,8 miliardi e un ebitda organico pari a 1,5 miliardi (+3,8%), in aumento per il secondo trimestre consecutivo. Ma anche perdite in peggioramento a 689 milioni dal rosso di 204 milioni dello stesso periodo del 2022. Tuttavia la compagnia ha fatto sapere che i risultati sono in linea con i target per l’esercizio 2023 comunicati lo scorso febbraio. La buona chiusura si spiega in scia della possibilità di un riassetto della rete che potrebbe vedere il fondo Kkr pilotare la transizione verso una infrastruttura in stile Terna a guida pubblica.

Non solo Tim. Bene Erg (+3,76%) e Diasorin (+3,28%) dopo i conti e la conferma delle guidance. Positivi anche Leonardo, +1,9%, Saipem +1,47% e StMicroelectronics +1,41%, sostenuta dall’andamento dei tecnologici americani.

Ancora realizzi su Inwit (-1,54%), che resta sotto la lente delle case di investimento per una possibile opa in arrivo finalizzata al delisting. Il titolo, che a inizio maggio ha aggiornato i massimi storici e che ha una capitalizzazione di 11,5 miliardi di euro, è al terzo calo consecutivo. Secondo gli operatori pesa il downgrade di Mediobanca Securities passata da un giudizio “outperform” a un “neutral”. Andamento poco mosso per Iveco Group (+0,23%) alla vigilia della trimestrale, mentre si è distinta Azimut (+0,65%), all’indomani dei risultati del primo trimestre superiori alle attese a livello operativo, con la conferma delle guidance per il 2023.

Fuori dal Ftse Mib dove brilla Tim: focus su Unieuro e Mondadori

Fuori dal listino principale trainato da Tim, tonfo per Unieuro (-8,02%) all’indomani dell’approvazione dei conti dell’esercizio 2022-23, chiuso a febbraio con ricavi per 2,88 miliardi (-2,2%), un risultato operativo rettificato dimezzato a 34,8 milioni (da 72,1 mln) e un utile netto rettificato di 19,3 milioni (da 53,9 milioni). Cala inoltre la cedola: sarà proposta all’assemblea la distribuzione di un dividendo di 49 centesimi per azione (1,35 euro la cedola di un anno fa).

Debole dopo la pubblicazione della trimestrale anche Mondadori (-0,25%): il primo trimestre si è chiuso con un risultato netto di gruppo negativo per 5,2 milioni di euro, in miglioramento di 6,2 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2022.