L’ora X scatta alle otto di sera italiane, momento in cui verranno diffusi i verbali della Fed dopo l’ultimo meeting. Dopo tante parole, quelle pronunciate dai banchieri centrali tutti allineati, in buona sostanza, per nuovi rialzi dei tassi, è il momento dei fatti. O meglio, degli scritti, per misurare per davvero quali sono state le ultime valutazioni ufficiali di Jerome Powell dopo che, va ricordato, la Fed ha deciso di non effettuare alcun aumento durante la riunione di giugno.

Occhi sulla Federal Reserve dunque anche se tutto accadrà a mercati chiusi, almeno per l’Europa. E quand’è così solitamente prevale la cautela in una seduta in cui i dati macro più significativi saranno legati all’indice Pmi dei servizi.

Non solo Fed, piazze europee: Milano corre più di Parigi e Francoforte

Intanto è interessante notare che Parigi ha avviato un trend ribassista ormai da oltre due mesi dopo i massimi storici raggiunti ad aprile. Lo stesso si può dire di Francoforte, che ha ripreso a scendere dopo aver aggiornato il proprio record di sempre a giugno.

Discorso diverso per Milano che ha registrato un guadagno fino a oltre il 6% nelle ultime sette sedute, superando i 28.500 punti come non succedeva dal 2008. Secondo alcuni analisti è il momento di scendere. Per altri il raggiungimento dei 29.500 entro la fine dell’anno, per poi guardare al superamento dei 30.000, non è utopia (ve lo raccontiamo qui).

E così stamattina la partenza è sotto la parità per il vecchio continente: Ftse Mib -0,2% a 28.387 punti, Dax tedesco -0,6% a 15.940 punti mentre il Cac40 francese scende del -0,5%, a 7.330 punti. Lo spread risale ancora a 170 punti base, con il Btp che rende il 4,2% mentre il Bund galleggia sopra il 2,4%.


Grf Ftse Mib by Borsa Italiana

Nexi titolo migliore a Piazza Affari. Occhio a Tim e Prysmian

Il miglior titolo in avvio è Nexi: +0,8% grazie a Fitch che ha alzato il rating a lungo termine Issuer Default (Idr)  a ‘BB+’ con outlook ‘stabile’.  Tra i titoli da seguire c’è Tim, -0,19% in avvio, dopo l’audizione in Senato dell’amministratore delegato Pietro Labriola: una volta ridotto l’indebitamento e ceduta Netco, ha detto, si guarderà a nuove acquisizioni, come Atos ed Engineering.

Occhio anche a Prysmian (-0,5%), che riceverà un pagamento iniziale di 85 milioni di euro, in qualità di ‘preferred bidder’ esclusivo per la connessione Eastern Green Link 1 (Egl1), un cavo sottomarino e terrestre ad alta tensione in corrente continua in Gran Bretagna, in attesa che venga finalizzato il contratto entro la fine dell’anno.

Stellantis il più venduto. La Cina mette nei guai Stm

Il più venduto in avvio è Stellantis, -1,1% reduce da numeri in forte contrazione per quanto riguarda le immatricolazioni, e che ha ufficialmente presentato al Lingotto, a Torino, i suoi ultimi due modelli: la nuova 600e, un Suv di piccole dimensioni offerto da subito in versione elettrica, e la city car Topolino. Prese di beneficio dopo gli oltre 4 punti percentuali di rialzo per Saipem (-1,1%), vendite anche su Stm, -0,9%, a causa delle restrizioni annunciate dalla Cina nei confronti dell’Europa per l’esportazione dei minerali rari utili per la realizzazione dei semiconduttori (qui un ampio report di Bloomberg).

I fondi azionisti di Pirelli (-0,4%) hanno depositato una lista di minoranza di candidati indipendenti per il rinnovo del Cda della società, in agenda nell’assemblea dei soci del 31 luglio.

La quota di Norges bank in Bper (-0,5%) è salita al 5,168% al 27 giugno dal precedente 3,028% risalente a novembre 2022, secondo gli aggiornamenti sulle partecipazioni rilevanti forniti dalla Consob. AdKaora, l’agenzia digitale di Mondadori (-0,2% ma i 2,15 euro ad azione toccati in mattinata sono i massimi da gennaio 2022) specializzata in mobile advertising e proximity marketing, ha rilevato una quota del 70% della società spagnola Adgage.

Aspettando la Fed nuovi segnali di rallentamento in Cina

In agenda macro, oltre ai verbali della Fed, da segnalare L’attività dei servizi in Giappone e Cina, rimasta sì in territorio di espansione per il mese di giugno ma il cui ritmo di crescita si è ulteriormente attenuato. In particolare è Pechino che suscita nuovi timori per il rallentamento della ripresa economica del paese. La lettura segue i dati deboli sull’attività manifatturiera e indica un indebolimento della crescita nel secondo trimestre. E infatti anche le borse asiatiche hanno registrato una seduta debole: Nikkei di Tokyo -0,25%, Shenzhen –0,73%, Shanghai -0,53%.