C’è il rallentamento dell’economia mondiale certificata dall’ultima tornata di Pmi, in particolare CinaGermania (è di oggi la notizia del restringimento del surplus della bilancia commerciale, 14,4 miliardi a maggio dopo il 16,4 miliardi ad aprile, sotto le aspettative).

C’è la banca centrale australiana che per la seconda volta in 4 mesi ha deciso di non alzare i tassi d’interesse, lasciandoli al 4,1% (grafico sotto), ulteriore segnale che forse la stretta sta diventando eccessiva. C’è l’Asia che chiude debole (Tokyo -1,01%, incerto anche il mercato cinese) e c’è Wall Street chiusa per l’independence day.

Tre indizi fanno una prova: i mercati europei, Piazza Affari in primis, possono approfittare di una giornata scarica per alleggerire gli scambi e prendersi una pausa da un rally che ha contraddistinto l’intero mese di giugno e in generale il primo semestre dell’anno. La partenza del vecchio continente resta tuttavia sopra la parità. Milano sale dello 0,2% a 28.516 punti. Parigi segna +0,1% a 7.395 punti mentre Francoforte galleggia sopra la parità, a 16.086 punti.

Risale leggermente lo spread dopo i 156 punti della vigilia, con il rendimento del Btp sul 4,1% mentre il Bund tedescosi riaffaccia sopra il 2,4%. 

Wall Street festeggia il 4 luglio. Tesla festeggia un +6,9%

Si diceva di Wall Street che alla vigilia ha chiuso la seduta alle 13 e oggi festeggerà il giorno dell’indipendenza. Ma nella sessione dimezzata Tesla non si è fatta risparmiare il ritorno ai livelli di settembre con un balzo del +6,9%, miglior titolo dell’S&P 500 (+128% da inizio anno).

Un rialzo dovuto ai tre mesi da record da aprile a giugno, in cui la società di auto elettriche di Elon Musk ha consegnato 466.000 automobili, +10,4% rispetto a gennaio e marzo e un +83,5% rispetto allo stesso trimestre del 2022. Risultato superiore alle previsioni degli analisti e frutto della politica di taglio dei prezzi voluta da Musk, finalizzata a un aumento dei volumi del 50% all’anno, e anche degli sgravi fiscali garantiti dall’amministrazione Biden.

Ed è curioso, perché se da una parte Tesla cresce con questi numeri (qui vi raccontiamo che è anche il titolo più scambiato in Italia) oltreoceano l’elettrico continua a non fare breccia negli italiani. A giugno le immatricolazioni mostrano un ritmo estremamente debole rispetto agli altri Paesi europei: 6.156 le auto nuove full electric, +3% su base annuale e +31,9% per quanto riguarda il primo semestre. E anche in termini di quota di mercato la lentezza della crescita resta evidente. Nei primi 6 mesi dell’anno è infatti passata dal 3,6% al 3,9%.


Grf Ftse Mib by Borsa Italiana

Storie di borsa: Stellantis, Technoprobe, Generali

A proposito di auotomotive, da seguire a Piazza Affari Stellantis: -11,23% è il dato delle immatricolazioni a giugno contro il +9,19% di tutto il mercato. In apertura il titolo registra un +0,4%.

In avvio è Saipem a registrare i guadagni più consistenti: +1,5% seguito da Enel, +1,2%, e Banco Bpm +0,9%. Proprio quello bancario è il comparto con i maggiori riflettori addosso. Perché secondo Standard & Poor, gli istituti di credito dell’Eurozona perderanno 400 miliardi di depositi entro la fine del 2023. Unicredit segna +0,3% in avvio, Intesa Sanpaolo +0,5%, unico titolo negativo del settore è Finecobank, -0,2%. 

Al centro della scena ovviamente ancora la possibile scalata di Delfin su Generali dopo il via libera dell’Ivass a salire dal 10% a ridosso del 20% della compagnia assicurativa. Generali e Mediobanca, primo socio del Leone col 13%), si muovono appena sopra la parità. 

Fuori dal Ftse Mib Technoprobe, +0,07%, ha presentato un’offerta vincolante per l’acquisizione di Harbor Electronics,specializzata nella produzione di circuiti stampati avanzati per il mercato del testing, dal gruppo facente capo a Shenzhen Fastprint Circuit Tech per 50 milioni di dollari.