Nessun segnale significativo di un’inflazione in calo. Così i verbali della Fed pubblicati nella serata di mercoledì. In aggiunta al timore, guardando i prezzi al consumo in doppia cifra nel Regno Unito per la prima volta in quarant’anni, che in effetti il picco, negli Stati Uniti, non ci sia ancora stato. Il raffreddamento di Wall Street dopo cinque sedute consecutive di massimi crescenti ne è stata la prima conseguenza, con Dow Jones, Sp500 e Nasdaq in chiusura negativa. 

Inoltre gli investitori guardano con preoccupazione a ciò che sta accadendo sul fronte asiatico: la Cina ha dichiarato di aver mandato forze militari in Russia per un’esercitazione congiunta. La notizia non fa che aumentare le tensioni tra blocco Pechino-Mosca e l’Occidente, oltre che incrementare i timori di un conflitto che possa estendersi ulteriormente, oltre a essere ancora ben lontano dalla conclusione.

Piazza Affari +0,3% ma di nuovo sotto i 23.000 punti

Fattori di incertezza insomma non mancano. Eppure, le borse europee trovano un po’ di brio dopo mezz’ora di contrattazioni, a fronte di un avvio contrastato. Milano guadagna lo 0,3% a 22.843 punti, costretta a tornare sotto la soglia dei 23.000 e all’interno del canale ribassista in essere da dicembre scorso. Francoforte sale dello 0,4% a 13.683 punti reduce da una vigilia complicata, con tanto di figura tecnica pesantemente ribassista (engulfing bearish) complice la seduta pesante del colosso dell’energia Uniper. Parigi in rialzo dello 0,2% a 6.542 punti, Madrid unica sotto la parità, -0,2% a 8.415 punti.


Grf Ftse Mib by  Borsa Italiana

Spread ancora sopra i 220 punti base e il rendimento del btp decennale sopra il 3,3%, risalito come tutti gli altri titoli di stato in scia a quelli britannici, aumentati del 9% nella seduta di mercoledì dopo il dato dell’inflazione in doppia cifra.

Il titolo migliore è Moncler ma i riflettori sono per Prima Industrie

Moncler è il titolo più acquistato nella prima ora di scambi: +1,5%, positivo anche Interpump, +1,4% e Prysmian, +1,3%. Prese di beneficio su Nexi, -2,1%, vendite su Recordati -1,14% e Banco Bpm -0,6%. Occhi puntati su Prima Industrie: il 50,1% della compagnia è stata rilevata dai fondi Alpha Private Equity e Peninsula. Sarà inoltre promossa un’Opa obbligatoria a 25 euro ad azione con l’obiettivo del delisting. Gianfranco Carbonato resterà presidente. In agenda macro si attende il dato dell’inflazione in Eurozona (grafico sotto) mentre nel pomeriggio i consueti aggiornamenti sull’occupazione americana. 

Sul fronte del gas Ue, il prezzo resta ai massimi storici, sopra i 230 euro per megawattora (grafico sotto) anche in considerazione delle recenti dichiarazioni di Gazprom, secondo cui i flussi all’Europa scenderanno ancora. Significativo quello che sta accadendo in Germania: quella che potrebbe essere la più grande crisi energetica europea ha spinto le autorità di regolamentazione tedesche a consigliare di ridurre il consumo di gas naturale del 20%, per proteggersi da ulteriori tagli alle forniture.

Trattativa Usa-Ue-Iran: ci siamo quasi

Intanto il prezzo del petrolio risale dell’1%, con il Wti sopra gli 88 dollari al barile, in scia alle scorte pubblicate mercoledì dall’Eia: -7,056 milioni di barili nella settimana che si è chiusa il 12 agosto (grafico sotto), a fronte di una stima pari a -0,275 milioni di barili. Il greggio resta comunque sui minimi degli ultimi sei mesi, e oltre ai timori per il calo della domanda per una possibile recessione, a incidere sul prezzo basso è la trattativa con l’Iran che potrebbe tornare a esportare petrolio, aumentando in questo modo l’offerta.

Il consigliere del team negoziale iraniano Mohammad Marandi ha dichiarato lunedì che “siamo più vicini di quanto non lo siamo stati prima”. L’amministrazione Biden si dice pronta a firmare un accordo in tempi brevi se l’Iran lo accetta.