Banche. Banche. Fortissimamente banche. Il market mover della riapertura settimanale, e probabilmente lo sarà per il resto del mese di marzo, è quello della situazione riguardante il settore bancario (qui l’editoriale del direttore Laura Morelli). Da una parte i timori per il sistema che invia chiari segnali di cedimento. Dall’altra le rassicurazioni continue da parte delle autorità a 360 gradi. Banche centrali, governi, le banche d’affari stesse. Senza dimenticare il punto interrogativo sul livello di esposizione al rischio degli istituti italiani. 

Il mercato è a caccia del rimbalzo dopo il profondo rosso di venerdì e la chiusura mista per i mercati asiatici Tokyo +0,4%, Shanghai -0,5%, Hong Kong +0,7%), con gli investitori che si trovano a valutare dati economici deboli in Cina e le tensioni geopolitiche nell’area Pacifica, dopo le dichiarazioni di Vladimir Putin sulla Russia che stazionerà armi nucleari tattiche in Bielorussia e il lancio di due missili balistici da parte della Corea del Nord verso il Mar del Giappone, secondo quanto riportato dalla Corea del Sud,  in procinto di iniziare un’importante esercitazione militare con gli Usa.


Grf Ftse Mib by Borsa Italiana

Piazza Affari inizia gli scambi con un guadagno dell’1,6% a 26.317 punti. Francoforte cresce del +1,2% a 15.143 punti mentre Parigi segna +1,3% a 7.113 punti. Spread a 180 punti base, in calo, con il rendimento del Btp che rimane stabile al 4%, mentre il Bund rende il 2,2%, in lieve rialzo. Bancari in rally, guidati da Finecobank, +3,8% in avvio.

Banche, riflettori su Deutsche Bank e Credit Suisse

Deutsche Bank, che in apertura segna +5%, rimane la maggiore indiziata dopo le perdite registrate la scorsa settimana, arrivando a perdere fino al 20% nelle ultime tre sedute. La Germania è uno dei paesi più in difficoltà, per quanto riguarda i paesi europei, complice la forte dipendenza diretta dalle materie prime energetiche della Russia. In mattinata è atteso il dato di marzo dell’indice Ifo (grafico sotto), che misura le aspettative di business, oltre che la valutazione dell’attuale situazione economica tedesca, dati macro che potrebbero rivelarsi ben peggiori delle aspettative.

Poi c’è Credit Suisse (+2,8%), ed è del fine settimana la notizia che l’istituto svizzero ha prelevato alcuni miliardi attingendo alla garanzia concessa dalla Confederazione e dalla Banca nazionale, necessari per rispondere alle richieste di clienti svizzeri ed esteri di ritirare liquidità, e perché altri istituti bancari hanno a loro volta richiesto delle garanzie.

Piazza Affari, tra le banche riflettori su Unicredit

Chiaramente una delle domande più diffuse è quanto siano esposte le banche italiane. A partire da Unicredit (+3,3% in avvio) e Intesa Sanpaolo (+2%). Proprio l’istituto guidato da Andrea Orcel ha sottoposto alla Bce la richiesta per il rimborso di un bond AT1 perpetuo da 1,25 miliardi alla prima call date del 3 giugno, a riprova della forza patrimoniale dell’istituto.

Attenzione a Mps (+1,6%): il Tesoro ha definito il tandem per guidare la banca a controllo pubblico nella prossima fase, confermando l’ad Luigi Lovaglio e affidando la presidenza a Nicola Maione, avvocato che siede nel board del Monte dei Paschi dal 2017.

Fuori dal Ftse Mib occhio a Juventus (+0,7%): al via al tribunale di Torino l’udienza preliminare per l’ex presidente Andrea Agnelli, altre 11 persone e per il club stesso. Il Gup dovrà decidere sulle richieste di rinvio a giudizio presentate dalla procura nell’ambito dell’inchiesta sui conti della società (qui i risultati del bilancio 2022).

De Guindos: “Dipendiamo dai dati”

Da segnalare l’intervista del Business Post (qui l’intervista integrale) al vicepresidente della Bce Luis De Guindos: “Abbiamo aumentato i tassi di 50 punti base a marzo e abbiamo una menta aperta sulle mosse future -ha detto-. Dipendiamo dai dati. Ora c’è un ulteriore elemento di incertezza derivante dai problemi del settore finanziario negli Stati Uniti e in Svizzera e adotteremo un approccio riunione per riunione. Non ci impegniamo a intraprendere alcuna azione”.

“Per quanto riguarda gli stress test, l’esercizio 2023 condotto dall’Autorità bancaria europea era già in preparazione e i risultati saranno pubblicati a luglio. Nel complesso, però, la situazione del sistema bancario dell’area euro è di gran lunga migliore rispetto a dieci anni fa in termini di liquidità, capitale e vigilanza. Pertanto, riteniamo che il settore nel suo complesso sia resiliente, solido e sicuro. Ma non dobbiamo essere compiacenti”.

“Si tratta di capire -ha concluso- come gli eventi del sistema bancario statunitense e di Credit Suisse influenzeranno l’economia dell’area euro. Nei prossimi mesi dovremo valutare se questi eventi daranno luogo a un ulteriore inasprimento delle condizioni di finanziamento”.

First Citizens Bank rileva gran parte di Svb

Guardando oltreoceano, la banca americana First Citizens Bank rileverà gran parte di Silicon Valley Bank, fallita a inizio marzo: le sue 17 ex filiali apriranno oggi nella nuova veste di First Citizens, ha riferito la Federal Deposit Insurance Corporation (Fdic).

La transazione include l’acquisto di circa 72 miliardi di dollari di attivi di Svb, scontati di 16,5 miliardi di dollari, ha affermato il regolatore Usa, aggiungendo che al 10 marzo Svb aveva 167 miliardi di dollari di attivi e 119 miliardi di dollari di depositi. First Citizens, con sede a Raleigh (North Carolina), si definisce la più grande banca Usa a controllo familiare.