La Cina riapre (ma interrompe le comunicazioni ufficiali sui contagi Covid). Riparte tonica Piazza Affari, dopo la sosta natalizia: +0,7% in apertura e sopra i 24.000 punti, con gap up che permette, almeno nelle fasi iniziali, di recuperare quasi del tutto le perdite di giovedì 22 dicembre. Spread a 213 punti base, in lieve rialzo, con il rendimento del btp in area 4,5% nel giorno in cui la legge di bilancio fa il suo ingresso in Senato.

Il comparto energetico rimane sugli scudi: Saipem è il titolo più comprato nella prima mezz’ora di scambi, con guadagni del 3,2%. Segue Moncler, che beneficia delle riaperture in Cina: +1,7%. Poi Tenaris ed Eni, che oscillano tra l’1,3% e l’1,4% con il petrolio che nella notte supera gli 81 dollari al barile, sostenuto dai segnali che arrivano da Pechino, salvo poi ricollocarsi sotto gli 80 $ con l’avvio delle contrattazioni in Europa.


Grf Ftse Mib by Borsa Italiana

Storie di borsa: Mps, Leonardo, Enel, Juventus e Tim

Tra le altre storie di borsa, da segnalare Mps (-0,15%) dopo la rimozione da parte della Bce del divieto di distribuire i dividendi, considerato il buon esito dell’operazione di aumento di capitale per 2,5 miliardi di euro. Enel (+0,8%) si avvicina ai 5,2 euro per azione dopo aver sottoscritto con un pool di banche e Cdp una linea di credito revolving pari a 12 miliardi di euro. Sace garantisce per il 70% le esigenze di copertura dei collaterali per le attività di trading sui mercati dell’energia nel giorno della pubblicazione del dato pari a 50 miliardi di euro di risparmi degli italiani erosi dall’aumento delle bollette.

Leonardo aggiorna i massimi dal 4 novembre scorso (+0,4%) ed è sostenuto dall’opzione esercitata dal dipartimento della Difesa statunitense per la produzione e la consegna del quarto lotto di elicotteri Th-73A. Valore: 110,5 milioni di euro. Juventus guadagna il 3,6% ai massimi degli ultimi tre mesi nel giorno dell’assemblea per l’approvazione del bilancio. Tim, +0,14%, aggiorna i massimi del mese aspettando il nuovo incontro tra governo, Cdp e Vivendi programmato per il prossimo 29 dicembre.

La Cina sostiene l’Europa

Guardando al resto dell’Europa, Francoforte sale dello 0,6% a 14.032 punti mentre Parigi guadagna lo 0,9% a 6.598 punti. Il vecchio continente beneficia della spinta da parte del mercato asiatico (Shanghai +1%, Shenzhen +1,1%), dopo che la Cina, come anticipato, ha annunciato ufficialmente, nella notte, la fine della quarantena per i viaggiatori a partire dall’8 gennaio.

Da segnalare il -3,6% dei profitti delle imprese industriali cinesi su base annuale nel mese di novembre a causa delle restrizioni Covid, oltre ai Dani derivanti dall’indebolimento della domanda esterna e le difficoltà del settore immobiliare. La crescita economica della Cina è di appena il 3% (grafico sopra) nei primi tre trimestri di quest’anno e si prevede che rimarrà intorno a questo tasso per l’intero anno, uno dei peggiori anni in quasi mezzo secolo.

Sempre a livello europeo sono i settori chimico e automotive a registrare i rialzi maggiori. Va ricordato che venerdì scorso è iniziato l’inizio del periodo del rally di Santa Claus, di solito considerato l’ultimo periodo di contrattazioni dell’anno in corso della durata di 5 giorni assieme alle prime due sedute di scambi del nuovo anno.

Gas ai minimi da giugno, rame in rally

Guardando alle materie prime, il gas europeo Ttf si attesta a 84 euro per megawattora, sfiorando così il livello più basso degli ultimi 6 mesi e mezzo e facendo seguito a un calo settimanale del 28%, tra clima mite e ampie forniture. I prezzi del gas naturale in Europa sono inferiori di oltre il 75% rispetto ai livelli record di quasi 350 euro raggiunti in agosto. Gli impianti di stoccaggio sono pieni al di sopra della media stagionale quinquennale in Ue. Tra i metalli preziosi e industriali da segnalare l’impennata del rame alla notizia della riapertura in Cina: l’oro rosso sfiora 3,9 dollari per libbra e guadagna il 2,3% (grafico sotto).
Sul fronte del forex, il dollaro resta aggrappato ai 104 punti sul proprio indice principale. Da settembre ha perso quasi il 9,5%, un ribasso che ha permesso a euro dollaro di uscire dalla parità e riportarsi in zona 1,0650, su valori che non si vedevano dallo scorso mese di giugno.