La Banca centrale svizzera segue la strada indicata dalla Fed. Cinquanta punti base per l’istituto elvetico, cinquanta anche per la Federal Reserve. E oggi pomeriggio toccherà alla Bce e alla Bank of England, nella settimana all’insegna delle banche centrali.

Mercoledì sera la banca centrale americana ha alzato i tassi di 50 punti base (grafico sotto) portando i tassi reali nella forchetta tra il 4,25% e il 4,5%, spegnendo le luci di Wall Street e dell’Asia Pacifico. Non tanto per il rialzo in sé, il mercato lo aveva già scontato con il dato dell’inflazione Usa a novembre al 7,1%, quanto per le dichiarazioni di Jerome Powell, il quale ha detto in conferenza stampa che la strada da percorrere contro l’inflazione è ancora lunga, gelando le attese di chi si aspettava un taglio nel 2023.

Spiega l’analista Andrea De Gaetano: “La Federal Reserve ha chiuso il 2022 con il primo colpo di freno a una maxi-stretta che ha visto quattro aumenti consecutivi da 75 punti base. Una mossa che da una parte prende atto del rallentamento dell’economia e della frenata dell’inflazione, dall’altra non prelude uno stop, dato che il ritmo dei rialzi, stando a quanto dichiarato da Powell, resterà appropriato, aspettando di vedere se la Bce adotterà misure analoghe”.

Blackrock: “Spread destinati ad allargarsi”

L’attività economica in peggioramento in Cina, tra produzione industriale che cresce meno delle aspettative (+2,2% a fronte del +3,6% atteso) e vendite al dettaglio in contrazione del -5,9% (dato previsto: -3,7%) deprime il settore del lusso, quello dell’Italia compreso. A un’ora dall’avvio degli scambi in Europa, Piazza Affari cede lo 0,6% a 24.404 punti. Francoforte perde lo 0,9% a 14.325 punti mentre Parigi è la peggiore, con -1,2% a 6.649 punti. Lo spread è in aumento e si muove sopra i 190 punti,  con il rendimento del btp sopra il 3,9% per la prima volta nel mese di dicembre, sempre sotto il 2% il bund tedesco. Secondo l’outlook di Blackrock nel 2023 i differenziali sono destinati ad allargarsi, ma non in maniera significativa.


Grf Ftse Mib by Borsa Italiana

Tim titolo migliore, bene anche Unicredit

A Piazza Affari Tim è il titolo migliore: +1,19% in scia al rumor secondo cui c’è stato un incontro con i rappresentanti di Global Infrastructure Partners per discutere un eventuale investimento da parte del fondo infrastrutturale nella rete della società telefonica. Al Mimit previsto un incontro tecnico tra i capi del gabinetto tecnico del Mef e del Mimit, in presenza del ministro Urso, dell’ad di Cdp Equity Francesco Mele e dell’ad di Vivendi Arnaud de Puyfontaine per fare il punto sulla rete unica. Da quanto si apprende l’incontro sarà interlocutorio. Guadagna terreno Unicredit, +0,9%, dopo aver dichiarato di rimanere ben al di sopra dei requisiti patrimoniali specifici stabiliti dalla Bce e che continueranno ad esserlo per il 2023.

Leonardo sale dello 0,5%, Ferrari dello 0,4% dopo aver rinnovato e ampliato la partnership con Essilorluxottica estendendo le attività in licencing e quelle di sponsorizzazione. Partita bene anche Saipem che si è aggiudicata due nuovi contratti offshore in Guyana e in Egitto, per un valore totale di 1,2 miliardi di dollari. Ma dopo un’ora di scambi è sotto dello 0,4%. Movimento simile per Enel, che ha annunciato l’accordo di esclusiva con Ppc, società greca, per la cessione di tutte le partecipazioni detenute dal gruppo italiano in Romania.

Come anticipato, il lusso è penalizzato dai dati macro della Cina, Moncler in questo senso scende dell’1,8%. Lo stesso livello di vendite si registra su Banca Generali, mentre soffre il rallentamento di Pechino anche Cnh Industrial, -1,4%. 

Il mercato valutario aspetta la Bce. Movimenti su oro e bitcoin

Poca volatilità sul dollaro e sul t-note decennale americano dopo le decisioni della Fed: il biglietto verde ha chiuso la seduta a -0,4% toccando i minimi da giugno mentre in mattinata si muove con un guadagno dello 0,7%. Movimento opposto dell’euro (grafico sotto), che aspettando le mosse della Bce ha sfiorato 1,07 ai massimi da inizio giugno. Il decennale tratta a 3,5% vicino ai livelli del giorno precedente. Cancella tutti i guadagni registrati negli ultimi giorni l’oro, di nuovo sotto i 1.780 dollari l’oncia mentre il bitcoin tocca i 18.000 dollari per la prima volta in un mese.