L’apertura è negativa per le borse europee dopo il rally della vigilia dovuto all’inflazione americana che è risultata al di sotto delle attese. Un +7,1% per quanto riguarda il mese di novembre che ha restituito vivacità ai mercati, certi del rialzo dei tassi da parte della Fed, ma anche della Bce, di cinquanta punti base.

E allora prese di beneficio quasi fisiologiche in avvio di scambio anche se Piazza Affari è l’indice più vicino alla parità: -0,08%, a 24.617 punti. Francoforte -0,4% a 14.439 punti mentre Parigi cede lo 0,3% a 6.719 punti. Spread ancora sotto i 190 punti base, con il rendimento del Btp in area 3,8% mentre il bund tedesco si muove ancora appena sopra l’1,9%.

Tenaris su, Moncler giù

Il titolo migliore è Tenaris, +1,5%, sostenuto dal petrolio alla terza seduta positiva consecutiva nonostante il prezzo del greggio sia ancora ben al di sotto degli 80 dollari al barile. Acquisti su Enel, +0,7%, e Stellantis, +0,6%. Vendite su Unipol, -1,1%, e Moncler, -0,9%, in scia ai nuovi timori legati al Covid in Cina. Secondo il ministero della Salute la portata esatta dell’epidemia non è determinabile mentre le infezioni stanno aumentando rapidamente, stando a quanto affermato il vicepremier Sun Chunlan, proprio nei giorni in cui le restrizioni sanitarie sono state allentate dal governo.


Grf Ftse Mib by Borsa Italiana

Metalli preziosi, oro e argento sugli scudi aspettando la Fed

Sul fronte delle materie prime, da segnalare l’oro di nuovo sopra i 1.800 dollari l’oncia dopo il +1,7% della vigilia. Nella seduta odierna il metallo prezioso consolida i massimi aspettando le decisioni delle banche centrali: non solo Fed e Bce, ma anche Banca d’Inghilterra e Banca Svizzera. Anche l’argento ha raggiunto valori molto alti a 24,12 dollari l’oncia, sui massimi da aprile mentre il rame resta sotto la resistenza di 3,95 dollari per libbra.

Sul fronte del gas europeo Ttf, il prezzo rimane intorno ai 140 euro per megawattora, sopra il minimo degli ultimi sei mesi. Martedì i leader dell’Ue non sono riusciti a raggiungere un accordo per limitare i prezzi elevati del gas, con l’ultima bozza di proposta considerata a 220 euro, ancora troppo alto per molti paesi che preferiscono un approccio più aggressivo. L’Eurozona tenterà di nuovo un accordo il 19 dicembre.

Dollaro ai minimi degli ultimi sei mesi

Nel forex, il dollaro resta debole dopo il dato dell’inflazione in Usa e il -1% della vigilia, sotto i 104 e ai minimi negli ultimi sei mesi, aspettando il primo rallentamento della Fed sui tassi d’interesse. L’euro si è mosso in controtendenza, sopra 1,06 (grafico sotto) nel cambio con il biglietto verde, al top da metà giugno. Nonostante la recessione incombente, le previsioni, come detto, danno l’aumento dei tassi della Bce  di 50 punti base. Altrove, si prevede che anche la Banca d’Inghilterra e le banche centrali svizzera e norvegese aumenteranno i costi di indebitamento. All’inizio di questo mese, il capo economista della Bce Philip Lane si è detto fiducioso che l’inflazione sia vicina al picco, mentre il membro del consiglio Constantinos Herodotou ha sostenuto che i tassi di interesse aumenteranno di nuovo.