Rompere i 28.000 punti. Per poi attaccare il livello più alto mai raggiunto negli ultimi 15 anni: quei 28.200 toccati a gennaio 2022 e che non si vedevano dal 2008. Ce la farà Piazza Affari? L’obiettivo della settimana potrebbe essere questo e l’avvio di seduta di lunedì 17 aprile può essere un primo indizio, grazie al sostegno delle banche. Tutte positive nei primi minuti di scambi, in primis Banco Bpm (+2,6%) sulle indiscrezioni di una possibile fusione con Unicredit (se n’era già parlato l’anno scorso).

La propensione al rischio rimane in generale moderatamente positiva, complice il buon inizio delle trimestrali per quanto riguarda le banche americane e la buona seduta delle piazze asiatiche, con Shanghai che guadagna lo 0,8%toccando il record degli ultimi 8 mesi, in scia al dato del Pil cinese atteso per martedì che dovrebbe confermare una crescita al ritmo più veloce delle attese nel primo trimestre.

Inflazione e tassi d’interesse: cosa succederà

Trimestrali che poi hanno sostenuto le borse internazionali già venerdì. Potrebbero continuare a farlo anche oggi nonostante le parole di Cristopher Waller, membro del board della Fed (ne avevamo già parlato qui): “L’inflazione è ancora troppo alta, il compito della Federal Reserve non è ancora finito”. Tradotto: in arrivo un altro rialzo dei tassi.

E a proposito di inflazione, atteso il dato in Italia in tarda mattinata mentre nel pomeriggio parlerà il presidente della Bce Christine Lagarde, dopo che i responsabili delle politiche dell’Eurozona hanno fatto intendere, in queste settimane, di essere pronti a garantire altri due aumenti dei tassi di 25 punti base entro la metà dell’anno.

Tuttavia il board appare ancora spaccato (leggi qui il nostro approfondimento): Klaas Knot a inizio mese aveva spiegato che potrebbero essere necessari almeno 50 punti base. Robert Holzmann aveva sostenuto un intervento a maggio già di mezzo punto mentre più prudente si è mostrato Peter Kazimir. In tutto questo l’euro si è stabilizzato a 1,10 nel cambio con il dollaro, rimanendo vicino al massimo da oltre 12 mesi di 1,1075 dollari (grafico sotto) toccato il 14 aprile scorso.

Tornando agli indici del vecchio continente, Piazza Affari cresce dello 0,3% nei primi minuti di scambi a 27.969 punti. Francoforte guadagna lo 0,2% a 15.844 punti mentre Parigi, dopo i massimi storici registrati la scorsa settimana, segna +0,1% a 7.533 punti.

Spread sotto i 185 punti base, con il rendimento del Bund tedesco che sale ancora: 2,4% mentre il Btp italiano resta ancorato al 4,2%.

Banco Bpm ma non solo: chi sale e chi scende

Come anticipato, il miglior titolo del Ftse Mib in apertura è Banco Bpm, seguito da Mps, +2,6%. Acquisti anche su Nexi, +2,4%, e Bper Banca, +1,4%. Il titolo più venduto è Stmicroelectronics, -0,3%. Tra le varie storie di borsa da segnalare Saipem (+0,8%), dopo l’assoluzione da parte della corte d’appello di Algeri ha assolto nell’ambito di un procedimento relativo a una gara del 2008 riguardante il progetto Rhourde Nouss QH.
Settimana cruciale per il futuro di Tim (+0,6%), dopo la lettera scritta al Sole 24 Ore dell’ad Pietro Labriola: “Servono decisioni coraggiose e dirompenti”. Occhio anche a Terna (+0,2%) dopo il collocamento di un’emissione obbligazionaria a sei anni a tasso fisso per 750 milioni di euro.

Materie prime: il petrolio

Aggiorna i massimi da novembre 2022 il Wti, che tocca gli 83,49 dollari al barile per poi rientrare in zona 82 $ mentre il Brent raggiunge i massimi dell’anno a 87,4 dollari (grafico sotto). A incidere è ancora il mix Opec – Cina. Da una parte il taglio della produzione dei paesi esportatori e produttori di petrolio sa consolidando un rialzo sostenuto dei prezzi. A sua volta accelerato anche dalla crescita e dalla domanda della Cina.