Pil della Germania che sale sopra le aspettative. Proprio come il livello di fiducia delle aziende italiane (grafico sotto), che sorprende le stime di mercato superando i 100 punti. Stabile il sentiment dei consumatori tedeschi, migliora quello dei francesi. Ma i mercati rimangono immobili. Perlomeno nella prima mezz’ora. Incide di più Wall Street chiusa per il Thanksgiving day. E l’inflazione in Giappone che aggiorna oltre le aspettative i massimi degli ultimi quarant’anni, anche se il valore è  ben più basso rispetto a quelli osservati in Europa e oltreoceano: +3,6% per il mese di novembre. Non saliva così tanto dal mese di aprile del 1982.

Piazza Affari si muove sotto la parità, -0,03% a 24.723 punti. Stessa situazione per Francoforte: -0,08% a 14.528 punti, e per Parigi, -0,03% a 6.705 punti. Lo spread resta sotto controllo anche se in risalita rispetto al pomeriggio della vigilia, sopra 180 punti. Dopo aver aggiornato i minimi di agosto al 3,6%, il btp torna a un rendimento superiore al 3,7% mentre il bund si mantiene sotto l’1,9%.

Piazza Affari, chi sale e chi scende

Sul listino milanese acquisti sulle utility: maglia rosa A2A che arriva a guadagnare fino al 2%, con tanto di rottura della soglia psicologica di 1,32 euro ad azione e raggiungimento dei massimi negli ultimi quattro mesi, seguita da Poste Italiane, +0,7%, stesso guadagno per Bper Banca, il cui cda ha esaminato lo stato di avanzamento delle trattative per la conclusione di un’operazione strategica relativa alla gestione dei crediti deteriorati del gruppo e deciderà in occasione del prossimo board, e Ferrari, a caccia del rimbalzo dopo le perdite a causa dei blocchi in Cina. Prese di beneficio per Saipem, -1,4%, dopo gli oltre quattro punti percentuali di rialzo negli ultimi tre giorni. Pesante anche Diasorin, -1,1%.


Grf Ftse Mib by Borsa Italiana

Petrolio, quali sono i fattori che incidono sul prezzo

Guardando alle materie prime, due i motivi per cui il prezzo del petrolio rimane ben al di sotto degli 80 dollari al barile e per cui il Wti chiuderà la settimana in perdita, terzo calo settimanale consecutivo. La Cina, che continua a fare i conti con l’aumento dei casi di Covid, alimentando i timori che le autorità possano adottare restrizioni di movimento più ampie in grado di danneggiare la domanda di energia nel principale importatore di greggio. E la valutazione degli investitori che valutano l’impatto del prezzo massimo proposto dal G7 sul petrolio russo, nell’intervallo di 65-70 dollari al barile. Sul tema prevale la massima cautela, in vista del divieto dell’Ue sul greggio russo a partire dal 5 dicembre.

I verbali di Bce e Fed e il mercato valutario

Sul fronte del mercato valutario, l’euro è poco mosso anche se sopra la parità in area 1,04 nel cambio con il dollaro. Siamo ancora vicino ai massimi da inizio luglio, sulle aspettative di un ridotto divario dei tassi di interesse tra la Bce e la Fed. I resoconti delle riunioni di politica monetaria della Bce hanno mostrato che i responsabili politici rimangono impegnati ad aumentare i tassi di interesse per ridurre l’inflazione, anche in caso di recessione, mentre i verbali del Fomc suggeriscono che la Fed inizierà presto a rallentare il ritmo degli aumenti dei tassi. Euro che questa settimana è stato sostenuto anche dai dati Pmi, che mostrano una contrazione dell’attività commerciale in Eurozona leggermente attenuata nel mese di novembre. Dollaro sotto i 106, per una settimana di sostanziali ribassi.

Binance annuncia il recovery fund per le crypto

Da tenere d’occhio il bitcoin, a 16.464 dollari, oggi in ribasso dello 0,6% dopo l’annuncio di Binance, che lancerà una sorta di recovery fund sul settore crypto, mettendo a disposizione un miliardo di dollari per il salvataggio dell’industria dopo il crollo di Ftx. “Prevediamo che questa iniziativa durerà sei mesi, e sarà flessibile circa la struttura degli investimenti: token, fiat, strumenti convertibili, debito, linee di credito” con la possibilità di aggiungere un altro miliardo, se necessario.