Mercati a caccia del rimbalzo dopo il rosso di ieri contenuto nella seconda parte degli scambi complice la chiusura di Wall Street per festività. L’attenzione inizia a spostarsi sulla giornata di giovedì, quando la Bce comunicherà le novità della sua politica monetaria, e su venerdì, giorno in cui i ministri delle Finanze Ue si riuniranno per discutere del tetto del gas.

Agenda macro scarica di appuntamenti per l’Eurozona. Fa eccezione il dato degli ordini alle fabbriche tedesche su base mensile: -1,1%, una contrazione più pesante delle attese (-0,5%) e del dato precedente di giugno (-0,3%). Nessuna sorpresa invece per la Royal Bank of Australia, che ha alzato i tassi di 50 punti base, portandoli al 2,35% dall’1,85% precedente (grafico sotto).

Si guarda alla Bce ma occhio alla borsa di Londra

L’avvio delle borse europee è positivo. Piazza Affari sale dello 0,6% a 21.6010 punti. Francoforte sfiora l’1% di guadagno a 12.885 punti. Parigi cresce dello 0,65% a 6.132 punti mentre il rialzo di Madrid è pari a +0,9% a 7.933 punti. Dopo la prima ora gli scambi tendono a cambiare direzione e i mercati diventano contrastati, con il Ftse Mib e Parigi che si portano sotto la parità. Da monitorare la borsa di Londra all’indomani dell’annuncio del nuovo premier britannico, Liz Truss, terza donna a Downing Street dopo Theresa May e Margaret Thatcher: al momento il Ftse 100 sale dello 0,5%, balzo della sterlina sul dollaro: +0,6% per riportarsi a ridosso di 1,16.


Grf Ftse Mib by Borsa Italiana

Spread sostanzialmente invariato, appena sotto i 240 punti base e btp decennale sotto il 4% di rendimento. Tornando a Milano, il titolo più acquistato è Saipem, +1,9%, seguito da Iveco Group, +1,8%. Tra le banche spicca Banco Bpm, +1,7%, vendite su Eni, -1,3%, e Tenaris, -0,6%.

Gas, la volatilità resta forte: -12,3%

Tornando al gas, il Ttf continua a subire violenti movimenti verso l’alto e verso il basso, a conferma di una volatilità di una speculazione in atto piuttosto consistente. Dopo i 245 euro al megawattora della vigilia oggi il prezzo storna e si riporta in area 217, per un calo del 12,3% (grafico sotto). La stretta delle forniture dovuta al blocco di Nord Stream 1 deciso dalla Russia manterrà i prezzi alti nonostante i siti di stoccaggio in Europa si siano riempiti più rapidamente del previsto.

Petrolio, l’Opec+ riduce la produzione di 100.000 barili al giorno

Da seguire anche il prezzo del petrolio, che oscilla tra gli 88 e gli 89 dollari al barile (grafico sotto) dopo il 2% della seduta della vigilia.

L’Opec e i suoi alleati, Russia, compresa, hanno deciso di ridurre la produzione di 100.000 barili al giorno a partire da ottobre: è lo 0,1% circa della domanda globale per far fronte al possibile rallentamento della domanda da Occidente e Cina causa recessione e nuovi lockdown e contrastare un potenziale aumento dell’offerta da parte dell’Iran.

Yen ai minimi dal 1998, ecco perché

Sul fronte delle valute storna il dollaro dopo aver raggiunto i nuovi massimi da giugno 2002 a 110,27. Dollar Index -0,2%, quota 109,4. Euro dollaro sempre sotto la parità ma con un rialzo dell0 0,5% a 99,80. Occhio alle criptovalute, oggi è il giorno dell’ultimo aggiornamento necessario a Ethereum per avviare la nuova era green, con il passaggio dal protocollo proof-of-work a quello del proof-of-stake.

Da segnalare anche il cambio dollaro yen, ai massimi degli ultimi 24 anni a quota 141,6 (grafico sotto): la debolezza della valuta nipponica è dovuta al fatto che la Bank of Japan sta mantenendo i tassi d’interesse bassi al contrario della Fed, complice un’inflazione ridotta rispetto al resto del mondo (2,6%).

Lo yen è rimasta una delle poche valute a rendimento zero al mondo. Il ministro delle Finanze giapponese Shunichi Suzuki, commentando le forti oscillazioni ribassiste, ha affermato che l’aumento della volatilità è “indesiderabile” e che osserva i mercati valutari con “grande senso di urgenza”.