È il primo giorno del btp Italia anti inflazione: alle 10 il dato delle richieste retail ammontano a 520 milioni di euro, come riporta l’agenzia Mf Dow Jones. È il giorno del dato di settembre della produzione industriale dell’Eurozona. È la settimana in cui si attende anche, e soprattutto, il dato dell’indice dei prezzi al consumo Ue, sette giorni dopo il 7,7% americano che, di fatto, ha innescato il rally di fine anno con tanto di indebolimento del dollaro e ripresa anche delle materie prime, a partire dai metalli preziosi e industriali complice l’allentamento della politica zero-Covid in Cina e i nuovi stimoli a sostegno dell’economia.

Un’inflazione, quella statunitense, destinata a scendere ancora nel 2023 secondo l’analisi di Goldman Sachs. Un’inflazione, quella europea, che determinerà le mosse di dicembre della Bce: per il governatore della Banca di Spagna Pablo Hernandez de Cos, il board non sarà obbligato ad alzare i tassi ancora di 75 punti base.

Hong Kong sostiene le piazze europee

L’Europa rimane positiva, complice la buona performance di Hong Kong, +1,7% in scia alla notizia che le autorità di Pechino sono al lavoro per un piano di salvataggio del settore immobiliare, che permetterà alle società di risolvere i problemi di carenza di liqudiità che rischiano di portarle alla bancarotta. In controtendenza Tokyo, negativa dello 0,9%, zavorrata dalle trimestrali sotto le attese per Softbank. Dopo il +6% della scorsa settimana Piazza Affari guadagna lo +0,5% a 24.592 punti dopo la prima mezz’ora di scambi, sostenuta dalle banche, Stmicroelectronics e Atlantia.


Grf Ftse Mib by Borsa Italiana

Francoforte sale dello 0,4% a 14.293 punti mentre Parigi cresce dello 0,5% a 6.629 punti. Dopo la discesa al di sotto del 4%, il rendimento del decennale italiano risale al 4,2%, complice la stima di Moody’s sui conti del 2023 e in attesa di Fitch che si pronuncerà a fine settimana sulla sostenibilità del debito dell’Italia (attualmente BBB). Il bund tedesco si muove sul 2,14% per uno spread sopra i 200 punti base mentre il t-note americano rende il 3,8%. 

Leonardo e Recordati i più acquistati, giù Prysmian

Come detto, tra i traini del Ftse Mib c’è Atlantia, che sale dell’1,1% nell’ultimo giorno dell’offerta, Considerata la quota già detenuta da Edizione, holding della famiglia Benetton, gli offerenti, secondo calcoli Reuters, hanno raggiunto l’87,35% del capitale totale. Non è stata pertanto raggiunta la soglia del 90% indicata come necessaria al successo dell’operazione. I titoli più comprati sono Leonardo e Recordati ma è positiva anche Unicredit, +1%, coinvolta da Davide Leone&Partners, secondo socio di Banco Bpm come possibile coinvolgimento per il consolidamento dell’istituto milanese.

Bene Eni, in progresso dell’1% beneficia della notizia che il primo carico di gas naturale liquefatto prodotto dal giacimento Coral, in Mozambico, è partito dall’impianto Coral Sul Floating Liquefied Natural Gas. Pesante Prysmian, -2,1%, dopo il taglio di Citi del rating da buy a neutral post bilancio terzo trimestre.

Metalli preziosi, prese di beneficio ma novembre è super. Ecco perché

Come detto continua la fase di deprezzamento del dollaro continua, ai minimi di agosto il dollar index consolida quota 106. Euro dollaro a 1,03 (grafico sopra) a sua volta ai massimi degli ultimi tre mesi, stesso movimento della sterlina a 1,1820. In lieve calo i metalli preziosi, possibili prese di beneficio a metà di un mese, quello di novembre, estremamente performante, oro +9%, argento +14%, rame +15% vicino ai 4 dollari per libbra, palladio e platino +11%.

Spiega Carlo Vallotto, analista commodities: “Il rally dell’ultima settimana sui metalli industriali è stato alimentato dalle voci secondo cui la Cina sta allentando la sua politica zero-Covid. Il colosso asiatico è il più grande produttore di automobili, all’incirca 26 milioni di veicoli è il dato relativo all’anno scorso, ed è molteplice l’utilizzo del platino, del palladio e dell’argento in questa industria, a partire dal platino stesso (grafico sotto NdR), indispensabile per i catalizzatori”.

Petrolio appena sopra gli 89 dollari al barile, in rialzo per la terza sessione consecutiva, inevitabilmente influenzato anche il greggio dalle notizie che riguardano la Cina, principale importatore, e ovviamente il calo dell’inflazione negli Usa. Com’è evidente, il mrecato sta diventando più ottimista sulle prospettive di crescita di Pechino. Infine il gas, che oscilla attorno ai 100 euro per megawattora, ai minimi degli ultimi 5 mesi dopo il drastico ridimensionamento dell’emergenza legata al razionamento grazie ai siti di stoccaggio riempiti prima delle attese. La Commissione europea è al lavoro per proporre un meccanismo di correzione inserendo un corridoio di prezzo sui contratti Ttf. Non andrà avanti il tema del tetto massimo al prezzo poiché, secondo la Commissione, i rischi di offerta superano i benefici.