Aggiornano i massimi della vigilia, i listini europei, dopo il forte recupero segnato nella seduta di martedì sostenuto dall’accordo sul tetto del gas che fa scivolare il prezzo sotto i 100 euro per megawattora. Le borse sono tuttavia ancora alla ricerca di un guizzo per il rally natalizio e il dato sulla fiducia dei consumatori tedeschi pubblicato in mattinata (grafico sotto), migliorata per il terzo mese consecutivo seppur ancora decisamente sotto lo zero, è stato ben accolto dagli investitori.

Ma è ancora la mossa a sorpresa della Bank of Japan ad accentrare le attenzioni del mercato. Alzando il limite superiore della tolleranza sui titoli di stato a 10 anni allo 0,5% dallo 0,25%, mantenendo i tassi invariati, e quindi estremamente bassi. Lo yen è salito del 4% (grafico sotto) raggiungendo i massimi degli ultimi 4 mesi e nel cambio con il dollaro ha raggiunto quota 132. Secondo Goldman Sachs la prossima mossa potrebbe essere quella di abbandonare i tassi negativi.

Prisco: “La situazione di medio periodo resta ribassista”

“Dopo la pressione ricevuta dalle banche centrali e le loro decisioni -spiega Giancarlo Prisco, analista e trader indipendente- sono in corso aggiustamenti di portafogli di fondi sovrani, pensione e quantitativi. La situazione rimane ribassista. A livello settimanale non ci sono segnali di recupero, né negli Usa, né in Europa. Da monitorare il dato di venerdì legato al Cpe Core, utilizzato dalla Fed per calcolare l’inflazione, indicazione macroeconomica da cui gli operatori potrebbero ricavare nuove indicazioni sui prossimi trend di mercato. Ma in linea teorica dovremmo continuare a scendere fino alla fine dell’anno. Da tenere d’occhio anche le aperture del mercato americano il 26 e il 27 dicembre”.

Dopo mezz’ora di scambi Piazza Affari sale dello 0,4% a 23.822 punti. Francoforte guadagna lo 0,6% a 13.973 punti mentre per Parigi il rialzo è dello 0,63%, a 6.491 punti. Lo spread è in calo, seppur di poco, a 216 punti base, con i rendimenti italiani e tedeschi sostanzialmente invariati: Btp +4,4%, bund +2,3% nonostante il via libera della Commissione Bilancio alla manovra. L’aumento recente del differenziale era stato previsto dall’outlook del 2023 di Blackrock: “Gli spread sono finora sotto stimati. La valutazione è che nel 2023 sono destinati ad allargarsi ma non in maniera significativa”.


Grf Ftse Mib by Borsa Italiana

Storie di borsa: Edison in vendita? A2A sarà della partita

A Piazza Affari è Saipem il titolo più comprato, con un guadagno del 3,8% sostenuto dal prezzo del Wti, alla terza seduta positiva consecutiva: +1,3%. Da monitorare le utility dopo la dichiarazione di Renato Mazzoncini, ad di A2A, rilasciata alla Reuters: il 2023 potrebbe portare a un ritorno dell’M&A nel settore con il possibile avvio del processo di vendita di Edison da parte di Edf. In quel caso, A2A sarà della partita. “Messe insieme sarebbero un player importante e di sinergie da realizzare ce ne sono tante”. Su anche Amplifon e Diasorin, tipicamente titoli difensivi, per entrambi i titoli +2%. Ancora guadagna terreno Nexi dopo il pasticcio del Pos con un +1,6%. Vendite su Prysmian, -1,2%.

Vivace anche Eni, +1,9%, dopo l’annuncio del consorzio composto anche dalla francese Total ha rilevato la presenza di altro gas naturale in un sito al largo di Cipro. Ad agosto il consorzio aveva segnalato una scoperta stimata in 2.500 miliardi di piedi cubici nel pozzo Cronos.

Gas, i timori per le forniture vanno attenuandosi

E a proposito di gas, come detto il Ttf europeo è sceso sotto i 100 euro per megawattora (grafico sotto) per la prima volta nel mese di dicembre. Si tratta del minimo da oltre un mese a questa parte con l’attenuarsi dei timori per le forniture dopo l’accordo per limitare i prezzi da parte dei leader dell’Ue a Bruxelles. Inoltre l’esplosione di un gasdotto russo avvenuto martedì non ha influenzato i flussi di gas attraverso l’Ucraina. I volumi provenienti da  Gazprom rimangono in linea con quelli dei giorni scorsi mentre lo stoccaggio dell’Ue, è all’83,5%, spinto dalle importazioni record di Gnl per questo periodo dell’anno e da un aumento della fornitura di energia eolica in Germania e della disponibilità nucleare in Francia.

Il petrolio, come detto, si muove sui 77 dollari al barile. Prosegue Prisco: “Prevale ancora tra gli investitori l’ormai certezza che la recessione colpirà Usa ed Europa nel 2023, mentre la stima sulla ripresa cinese è che proseguirà a rilento. Tuttavia siamo su valori interessanti per acquisti rapidi e incide anche il fatto che il dollaro non sia più lo stesso dei primi sei mesi dell’anno. La direzionalità è ora ribassista. Tant’è che euro dollaro continua a mantenere l’area 1,0622, valori che potrebbero portare un ulteriore uptrend. I volumi bassi possono portare a una maggiore azione su tutti gli asset”.