Le trimestrali americane arrivano all’indomani dell’inflazione americana che raggiunge il livello più basso da più di un anno. Il +6,5% di dicembre stabilisce di fatto la fine del forte rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve. Patrick Harker, il presidente delle Fed di Philadelphia, ha detto che il tempo di 75 punti base è passato: interventi da 25 punti base diventeranno più appropriati”.

Investitori divisi tra azionario e obbligazionario

Nel pomeriggio e prima dell’apertura di Wall Street attesi i dati del trimestre Jp Morgan, Citi, Bank of America e Wells Fargo. Siamo all’interno di una finestra temporale insolita: il mercato azionario sale e Piazza Affari non fa eccezione, anzi: è uno degli indici cresciuto di più nel vecchio continente, e anche oltreoceano il Nasdaq è arrivato alla quinta seduta consecutiva di rialzo: a questi prezzi la settimana dell’indice dei tech si chiuderebbe con un rialzo del 4%.

Contemporaneamente c’è grande attenzione nei confronti delle obbligazioni e dei titoli di stato. Mica per niente lo spread oscilla tra i 180 e i 190 punti base e il 4% di rendimento del Btp, in calo grazie anche al ribasso del prezzo del gas che allenta la pressione sui costi di produzione, e quindi sull’economia del Paese, è un buon compromesso per gli investitori, che però come detto stanno mostrando una propensione al rischio anche sull’azionario.

Piazza Affari positiva, acquisti sul settore bancario

Dopo mezz’ora l’indice milanese sale dello 0,3% a 25.817 punti, sembra chiaro in questo caso che il prossimo target ormai sia quota 26.000, mai più raggiunto dal 26 febbraio scorso. Francoforte più moderata: +0,08% a 15.070 punti mentre Parigi cresce dello 0,4%, e supera la soglia  dei 7.000 punti. Forti acquisti sul settore bancario sul Ftse Mib, con Bper Banca che corre oltre il 3%, fermento dovuto a Mps, +3,3%, per la quale sono in corso i lavori per la banca unica.

Crescono anche Diasorin e Moncler, +1,9%, per quest’ultima conta ancora la ripresa delle attività, e la riapertura, della Cina, confermata anche dalla crescita del prezzo del rame che ha raggiunto i 4,1 dollari per libbra, livello che non si vedeva dallo scorso mese di giugno. Forti vendite su Stellantis, -3,5% dopo le parole di Tavares questa mattina, in riferimento alla necessità di aiuti per il settore: “Solo con un sostegno del governo e tagli ai costi l’elettrica sarà per tutti”. Negativa anche Pirelli, .0,7%.

Petrolio al rialzo sostenuto dalla domanda cinese

Guardando alle materie prime, il petrolio è vicino ai 78 dollari al barile in rialzo dello 0,7%. Siamo vicini a un guadagno del 6% settimanale, sostenuto dal miglioramento delle prospettive della domanda in Cina (Pechino ha aumentato gli acquisti di greggio questa settimana, si prevede che il consumo raggiungerà livelli record dopo l’uscita dalla politica zero Covid) e dalle speranze di aumenti dei tassi d’interesse meno aggressivi da parte della Federal Reserve. Anche le preoccupazioni per l’impatto delle sanzioni sull’offerta russa hanno dato ottimismo ai rialzisti, poiché i limiti dell’Unione Europea mirati alle vendite di prodotti petroliferi russi dovrebbero entrare in vigore a febbraio.

Oro, superata la soglia dei 1.900 dollari l’oncia

Da segnalare la galoppata dell’oro, che ha superati i 1.900 dollari l’oncia grazie al calo dell’inflazione americana. Segnale che la Fed possa rallentare il ritmo degli aumenti dei tassi indebolendo il dollaro crollato a 102 sui minimi degli ultimi sette mesi. L’euro, a 1,08 nel cambio con il biglietto verde, è sui livelli più alti di aprile 2021. Stesso discorso vale per il bitcoin, che beneficia del biglietto verde debole risalendo fino a quota 19.000.