Il dopo ferragosto sorride a Piazza Affari. Quattro sedute positive consecutive non si possono ignorare a Wall Street. Specie se i tre indici principali hanno raggiunto alcune resistenze chiave in ottica long. Dow Jones a ridosso dei 34.000 punti. Sp500 che accarezza quota 4.300. Il Nasdaq fa ancora meglio e chiude la seduta già al di sopra i 13.000 punti.

Sono tutte soglie psicologiche importanti, per un mercato che ancora si porta dietro gli effetti di un clima in generale (e al momento) ottimista dopo la sensazione che il picco dell’inflazione sia ormai alle spalle, forte di un’economia che stando agli ultimi indicatori non dà segnali di cedimento (al contrario dei salari, ma questo è un altro discorso). E infatti l’attesa cresce per la pubblicazione dei verbali della Fed dopo l’ultimo meeting, in programma per mercoledì, nonché appuntamento più importante della settimana.

La Cina cresce meno del previsto, la PboC taglia i tassi

Ottimismo che si riversa sul Giappone, che consolida i massimi della vigilia nonostante una seduta fiacca, e più timidamente sull’Europa, che guarda ancora con attenzione le vicende che riguardano l’Ucraina, in particolare i timori per un disastro nucleare alla centrale di Zhaporizhzhya, dove negli ultimi giorni si è spostata la battaglia mettendo a rischio, secondo Nato e Agenzia internazionale per l’energia atomica, la sicurezza internazionale.

Intanto, e a sorpresa, l’economia cinese cresce meno del previsto (produzione industriale +3,8% (grafico sopra) a luglio, più bassa del +3,9% di giugno e del +4,6% atteso dagli analisti, sottotono anche le vendite al dettaglio: +2,7% a giugno contro una stima del +5%) e questo ha spinto la People’s Bank of China a tagliare inaspettatamente i tassi d’interesse(unica a farlo a livello internazionale).

Piazza Affari apre positiva, spread sotto i 210

Piazza Affari apre con un guadagno dello 0,2% a 23.014 punti, partenza simile per Francoforte a 13.848 punti. Più cauta Parigi, che cresce dello 0,15% a 6.580 punti, più vivace Madrid che segna +0,4% a 8.464 punti. Spread stabile appena sotto i 210 punti base, rendimento del btp decennale attorno al 3% mentre quello del Bund tedesco rende lo 0,9%.


Grf Ftse Mib by Borsa Italiana

Attesa per l’indice tedesco Zew

Anche per il vecchio continente, che mercoledì attende il Pil dell’Eurozona su base trimestrale (occhio alla recessione…) c’è attesa per alcuni dati macroeconomici chiave. In primis l’indice Zew, tra i più importanti nell’Eurozona, che misura la fiducia e il clima degli investitori istituzionali tedeschi.

L’ultima rilevazione, quella di luglio, è stata pari a -53,8 punti (grafico sotto), il livello più basso mai raggiunto dal 2011, all’epoca della crisi del debito. Occhio inoltre all’inflazione canadese e alla produzione industriale negli Stati Uniti, oltre che ai primi dati delle scorte di petrolio dell’American Petroleum Institute, vista la forte volatilità al ribasso in corso sul greggio.

Acquisti sulle utility a Piazza Affari, vendite su Nexi

Tornando a Piazza Affari, in apertura sono le utility a brillare tra le blue chip: rialzi per Enel, +1,7%, e Terna, +1,6%, stesso guadagno per Saipem, bene anche Leonardo, +1,5%. Riflettori puntati ancora su Nexi dopo il rally di venerdì in scia alle voci diffuse da Reuters sull‘interesse di alcuni fondi Usa di private equity: in apertura cede l’1,3% ma è Amplifon a registrare le perdite maggiori, con quasi 5% percentuali di ribasso. Occhio anche a Tim, dopo la volatilità al rialzo delle sue quotazioni causate dal progetto di nazionalizzazione di Fratelli d’Italia in caso di vittoria alle elezioni.

Petrolio ancora sui minimi degli ultimi sei mesi

Il supporto di 86,84 dollari al barile del Wti si consolida con la giornata odierna (+0,3%). Che vede così il petrolio oscillare ancora sui minimi degli ultimi sei mesi. La Cina che cresce meno delle attese e la forte politica restrittiva della Fed continuano ad accendere le preoccupazioni di una nuova recessione in grado di indebolire la domanda.

In aggiunta c’è la prospettiva di un aumento delle esportazioni di greggio da parte dell’Iran, che ha risposto alla proposta dell’Ue di rilanciare l’accordo sul nucleare del 2015, invitando gli Stati Uniti a mostrare un “approccio realistico e flessibilità” per risolvere definitivamente la questione. Intanto, il capo della Saudi Aramco, Amin Nasser, ha dichiarato che l’azienda statale è pronta ad aumentare la produzione di greggio alla sua capacità massima di 12 milioni di barili al giorno, se il governo saudita glielo ordinerà.

Gas, ancora aumenti: siamo di nuovo sui massimi storici!

Rimanendo alle materie prime, l’ondata di super caldo in corso non riguarda solo l’Italia, ma tutta Europa. La domanda di energia elettrica è aumentata oltre le attese a fronte di un’offerta ancora fortemente limitata (Nord Stream ancora al 20% dell’operatività). Riecco così il Ttf, prezzo del gas all’ingrosso in Ue, di nuovo in forte rialzo, a ridosso dei 230 euro per megawattora (grafico sotto).

C

Consolidano i minimi della vigilia i metalli preziosi e industriali, oro in primis a 1.774 dollari l’oncia in calo dello 0,3%, l’argento di nuovo a ridosso del super supporto a 20 $, vendite anche su rame, platino e palladio.

Segnali di vita dal bitcoin: trendline rialzista in corso?

Poco mosso infine il mercato valutario. Dollaro sempre forte sopra quota 106,6 (+0,2%), euro piatto ma aggiorna i minimi del mese a 1,0133 (-0,07%), discorso simile per la sterlina a 1,2046.

Occhio infine al bitcoin. Negli ultimi due mesi, dal punto di vista tecnico la criptovaluta ha innescato una trendline rialzista con resistenza statica in area 25.000 dollari.