Prosegue la lateralità sui massimi dallo scorso mese di maggio per Piazza Affari. Il listino milanese si muove sotto la parità in linea all’andamento del vecchio continente, che osserva con attenzione i dati relativi all’indice Pmi, debole in Germania per quanto riguarda i direttori degli acquisti del manifatturiero, 46,7 a novembre, superiore al 45 atteso e al 45,1 di ottobre ma ancora ben al di sotto dei 50 punti che corrispondono a un settore in espansione. Ma si guarda anche ai verbali della Fed, che verranno pubblicati questa sera: in questo senso gli investitori si aspettano ulteriori indicazioni su eventuali modifiche delle politiche monetarie della banca centrale americana.

Ma è dalla Cina che arrivano le notizie più importanti. Perché stando al capo economista cinese di Macquarie Larry Hu, secondo quanto viene riportato dai media americani, Pechino potrebbe aver già superato il punto di non ritorno, poiché è improbabile che raggiunga di nuovo zero Covid senza un altro blocco rigido in stile Shanghai. In termini di Pil, quasi il 20% dell’economia cinese è stato influenzato negativamente dai controlli Covid a partire da lunedì, vicino al massimo del 21,2% registrato a metà aprile durante il blocco di Shanghai, ha affermato Ting Lu, capo economista cinese di Nomura, citando il modello dell’azienda.


Grf Ftse Mib by Borsa Italiana

Piazz Affari peggior indice europeo

Piazza Affari perde lo 0,2% a 24.530 punti. Francoforte in lieve calo dello 0,1% a 14.407 punti. Parigi viaggia appena sopra la parità: +0,02%. Lo spread scende sotto i 190 punti, in calo con il rendimento del btp che scende al 3,8% mentre il bund rende l’1,9%. Sono ancora i petroliferi a spiccare sugli altri titoli, maglia rosa Saipem che guadagna il 5,1%, bene anche Eni che sale dell’1,8%. Le prospettive del prezzo del petrolio rimangono orientate al rialzo con l’imminente e pronosticata nuova chiusura totale in Cina. Ma l’indice milanese è appesantita dal comparto utility, che risente della tassa sugli extraprofitti decisi dal governo per il 2022: A2A -4,1%, Enel -2,6%.

Tra le banche, occhi ancora puntati su Mps, dopo che il fondo americano Allspring ha quasi liquiditato la partecipazione con una plusvalenza da almeno 3 milioni di euro, decisione presa dopo esser salito fino al 7% del capitale dell’istituto senese.

Dollaro incerto, euro: parla De Guindos

Sul fronte del forex il dollaro è incerto, con gli investitori sulle spine in attesa che vengano pubblicate le minute dell’ultimo meeting Fed, da cui potrebbero arrivare indicazioni sulle prospettive di inflazione e sul futuro ritmo di rialzo dei tassi di interesse. Secondo Carol Kong, currency strategist della Commonwealth Bank of Australia, secondo quanto riportato da Reuters, il movimento di ieri è stato il riflesso di un miglioramento del ‘risk sentiment’, con mercati azionari e obbligazioni in rally grazie a migliori risultati societari e alle aspettative di un rallentamento nel ritmo della stretta monetaria.


source: tradingeconomics.com

Euro dollaro +0,1% a 1,0314. Stamattina ha parlato Luis de Guindos: l’economia della zona euro, ha detto il vicepresidente della Banca Centrale Europea, probabilmente registrerà tassi di crescita negativi nel quarto trimestre, mentre l’inflazione rimarrà ancora elevata prima di iniziare a rallentare nel primo trimestre del 2023. Il dollaro neozelandese guadagna lo 0,4% circa nel cross con la divisa Usa dopo che la banca centrale della Nuova Zelanda ha alzato i tassi di 75 punti base al 4,25%, segnalando che i tassi dovranno salire più rapidamente di quanto indicato in precedenza.

Gas, il prezzo si impenna ai massimi del mese

Infine le materie prime, con il gas Ttf europeo aumentato del 10% a 131 dollari per megawattora: è il livello più alto da un mese a questa parte. Martedì 22 novembre Gazprom ha avvertito che ridurrà il gas che viaggia attraverso l’Ucraina dal 28 novembre, l’ultimo gasdotto rimasto che porta ancora il gas russo verso l’Europa occidentale. Il taglio del transito arriverà in un momento in cui le temperature scenderanno al di sotto della media. Nel frattempo, la Commissione europea ha proposto un limite massimo per i prezzi TTF fissato all’elevato livello di 275 euro per megawattora.