L’allarme della Banca Mondiale spaventa i mercati che aprono in rosso dopo la seduta al ribasso di Wall Street: recessione globale nel 2023 se le banche centrale alzeranno troppo i tassi (e Fitch dà l’Italia per certa in recessione il prossimo anno). Come in un film, tutti gli indici hanno rivolto lo sguardo alla Fed. Perché il prossimo aumento dei tassi potrebbe essere dell’1% dopo tre rialzi di fila da 75 punti base. L’inflazione scende ma non secondo le attese. E in mattinata arriverà il dato dell’indice dei prezzi al consumo in Eurozona, atteso al 9,1% (grafico sotto) per il mese di agosto che poi è la stessa variazione registrata a luglio.

Inoltre in giornata parleranno tre membri del board dell’Eurotower: Rehn, la presidente Lagarde e Villeroy de Galhau. Intanto anche il Fondo Monetario Internazionale ha ridotto nuovamente le previsioni di crescita delle principali economie, senza dimenticare la crisi energetica che è ancora ben lontana dalla risoluzione.

Pictet: punto di arrivo dei tassi Usa al 4%

“In primavera, Powell parlava ancora di “soft landing”, ovvero di una politica monetaria più restrittiva ma che non intaccasse la crescita -è il commento di Andrea Delitala, Head of Euro Multi Asset e Marco Piersimoni, Senior Investment Manager di Pictet Asset Management-. Ad agosto invece la priorità è diventata contrastare il rialzo dei prezzi a ogni costo, senza illudersi che l’iter restrittivo possa essere alleggerito o interrotto anzitempo. Ora negli Usa i Future sui Fed Funds si sono aggiustati alla comunicazione della Fed, prezzando un punto di arrivo sui tassi americani a ridosso del 4%. In Europa, i mercati monetari e le parti a breve delle curve obbligazionarie si sono adeguate rapidamente alle dichiarazioni della presidente Christine Lagarde. Il mercato prezza ulteriori rialzi da qui a fine anno nell’ordine di 125 punti base”.

Continuano gli analisti: “Nel settore energetico, sebbene a livello di stoccaggio l’Europa risulti al momento in anticipo agli obiettivi prefissati (80% entro Novembre) o ai livelli degli anni precedenti nello stesso periodo, qualora l’import russo di gas restasse a zero, importanti problemi di approvvigionamento potrebbero presentarsi a partire dall’inverno 2023″.

Piazza Affari e Francoforte vicine al -2%. Tim, seduta nera

E così Piazza Affari, zavorrata da Tim ed Mps, cede l’1,8% a 21.964 punti con gap down da 340 punti centrando in pieno la media mobile a 50 periodi. Francoforte in calo dell’1,7% a 12.729 punti, Parigi scende dell’1,3% a 6.074 punti mentre Madrid scivola dell’1,2% a 7.987 punti. Spread a 229 punti base in lieve calo, con il btp decennale ancorato al 4% di rendimento e il bund tedesco che rompe al rialzo l’1,8%.

Il titolo più comprato è Saipem, +1,3%, seguito da Amplifon +0,16%. Forti vendite su Tim, -5%, complice Barclays che ha tagliato il giudizio sul titolo a underweight (target price a 0,15 euro) e su Cnh Industrial, -4,4%. In calo anche Poste, -2,8%, e Pirelli, -2,5%.

Indiscrezioni anche su Monte dei Paschi di Siena (-5,7%), che guarderebbe con interesse a un’eventuale partecipazione nel prossimo aumento di capitale dell’istituto dei suoi partners Anima Holding e Axa, anche se queste mosse dovranno seguire una logica separata dalla revisione degli accordi commerciali, stando a quanto dichiarato dall’ad Luigi Lovaglio nel corso dell’assemblea dei soci, che ha approvato l’aumento di capitale per un importo massimo di 2,5 miliardi di euro.

“Guardiamo con interesse le opzioni relative all’ingresso di investitori istituzionali inclusi tutti i nostri partner istituzionali per dare stabilità all’azionariato”, ha detto Lovaglio. Un ingresso di Axa e Anima “potrà avvenire alle stesse condizioni previste per gli altri. L’eventuale rivisitazione degli accordi non potrà che avvenire nelle usuali logiche sottese a tali accordi assicurando il perseguimento dell’interesse della banca”, ha aggiunto l’Ad.

Immatricolazioni auto, in Ue ripresa del +4,4% ad agosto

Oltre all’inflazione in Eurozona, in agenda macro spiccano le immatricolazioni di autovetture nell’Ue aumentate del 4,4% (grafico sotto) su base annua a 650.305 unità nel mese di agosto, ponendo fine a tredici mesi di calo consecutivo. Tuttavia resta un risultato molto al di sotto dei livelli pre-pandemia. Tutti i principali mercati dell’Unione hanno contribuito positivamente alla crescita della regione, con solidi rialzi registrati in Italia (+9,9%), Spagna (+9,1%), Francia (+3,8%) e Germania (+3,0%). Considerando i primi otto mesi dell’anno, le immatricolazioni di auto nuove sono crollate dell’11,9% su base annua per raggiungere quasi 6 milioni di unità.

Gas ancora sotto i 200, crolla l’oro

Scendono appena sotto i 200 euro al megawattora i futures del gas olandese, verso la terza settimana di fila di ribassi, in attesa di capire se il piano di intervento della Commissione europea ridurrà l’impennata dei prezzi dell’energia. Il petrolio consolida gli 85 dollari al barile, con la stretta monetaria delle banche centrali e i timori per la recessione globale che smorzano le prospettive della domanda, oltre al dollaro forte, di nuovo ai massimi degli ultimi 20 anni sopra i 110 punti per quello che il quarto aumento settimanale nelle ultime cinque.

Inevitabilmente l’azionario in rosso rispolvera il biglietto verde come unico bene rifugio, causando il crollo dell’oro, che rompe al ribasso i 1.680 dollari l’oncia, supporto che teneva da oltre due anni: il metallo prezioso ora è a quota 1.650 $, ai minimi di aprile 2020.