Sperano nel Draghi 2, le borse europee, che ripartono all’insegna della prudenza. Aspettano il meeting della Bce giovedì, assieme al piano di emergenza sul gas della Commissione Ue e attendono una nuova giornata di trimestrali, con Netflix sotto i riflettori dopo che Goldman Sachs ha sorpreso le attese in positivo. Ma è l’inflazione in Eurozona a tenere banco nella seduta odierna: il +8,6% previsto dagli analisti, se venisse confermato (il dato uscirà alle 11, grafico sotto) sarebbe un nuovo record da quando esiste l’Unione Europea, e intensificherebbe le previsioni per un rialzo dei tassi di 50 punti base da parte della Bce nella riunione di settembre.

Borse Ue prudenti, in ripresa le banche

Dopo mezz’ora di scambi, Piazza Affari cede lo 0,12% a 21.144 punti. Francoforte perde lo 0,4% a 12.907 punti. Parigi quota -0,5% a 6.063 punti mentre Madrid è sulla parità, a 7.962 punti. Sul Ftse Mib è ancora Saipem a mostrare la volatilità maggiore negli ultimi giorni di aumento di capitale: il titolo energetico è in rally del +5,3%. Le banche beneficiano di un’altra giornata di tregua per lo spread (a 212 punti base) e risalgono la china a partire da Unicredit, che cresce dell’1,63%. Bene anche Leonardo, +1,4% e Intesa, +1,3%. Il titolo più venduto è Stmicroelectronics, che scivola dell’1,8%, seguito da Amplifon, -1,4%, e Recordati, -1,2%. 


Grf Ftse Mib by Borsa Italiana

Occhio anche ai futures di Wall Street: la seduta di ieri ha chiuso in ribasso dopo la buona partenza sostenuta dai conti di Goldman Sachs e Bank of America. A invertire la rotta la notizia secondo cui Apple avrebbe rallentato le assunzioni, unendosi agli altri giganti della tecnologia che hanno annunciato la stessa cosa nei mesi scorsi (vedi Meta). Il mercato lo ha interpretato come una reazione al rischio rallentamento economico e alla recessione.

Non solo inflazione, Biden in Arabia Saudita: la fumata è nera

Sul fronte delle materie prime, il petrolio rimane sopra i 100 dollari al barile (Wti in area 102 $ grafico sotto, Brent a 107 $). Fumata nera per la visita di Joe Biden in Arabia Saudita. I leader arabi non aumenteranno la produzione, anzi: l’Opec+ continuerà a basare le proprie politiche su fattori di mercato prima della riunione del 3 agosto. Inoltre, un rapporto di Bloomberg cita il ministro del petrolio iracheno Ihsan Abdul Jabbar, secondo cui il greggio rimarrà sopra i 100 dollari al barile per il resto dell’anno, rimanendo alto anche per i prossimi anni.

Gas, Algeria primo fornitore dell’Italia. La Russia aumenta  il flusso in India

Sul fronte del gas, ufficiale l’Algeria primo fornitore di gas dell’Italia. Non solo. L’Ue ha stretto accordi con l’Azerbaigian per aumentare il flusso proveniente dal gasdotto Tap con l’obiettivo di raddoppiare entro il 2027 la capacità del corridoio meridionale. La Russia si muove di conseguenza, diventando secondo fornitore di petrolio all’India e annuncia il record di forniture alla Cina, diventata primo importatore. Gazprom, il cui gasdotto Nord Stream rimarrà chiuso fino al 21 luglio, ha annunciato inoltre lo stop alle forniture di gas ad almeno un importante cliente europeo a partire dal 14 luglio per “cause di forza maggiore”. In questo contesto il Ttf europeo è sceso a 160 euro per megawattora (grafico sotto), l’11% al di sotto dei 183,3 euro raggiunti il 7 luglio, massimi degli ultimi 4 mesi, complice l’aumento della produzione di energia solare che sta contribuendo a frenare la domanda di gas.

Valute, euro in lieve ripresa

Nuovo tentativo di salto in alto dell’euro, che approfitta di un mercato che per la terza seduta consecutiva alleggerisce posizioni sul dollaro, che scende dello 0,7% a 106,6 sul proprio paniere principale. Ne approfitta la moneta unica, come detto, che risale di oltre l’1% (così come anche le valute asiatiche, dollaro australiano e neozelandese) a 1,02 (grafico sotto). Ci prova anche la sterlina, che accarezza il livello psicologico a 1,20 risalendo dello 0,6%. Prese di beneficio infine per il bitcoin, che dopo aver guadagnato oltre 7 punti percentuali alla vigilia, riportandosi a ridosso dei 23.000 dollari ai massimi da metà giugno, ritraccia in area 21.800 (-2,8%).