L’aumento dei tassi d’interesse di settantacinque punti base da parte della Bce è scontato ma i mercati si mostrano ugualmente nervosi. Il Ftse Mib cede lo 0,1% a 22.368 punti. Francoforte va giù dello 0,2% a 13.167 punti mentre Parigi prede lo 0,5% a 6.242 punti. Contrastati i futures di Wall Street (Nasdaq -0,3%) dopo i conti negativi di Meta, che infatti nell’afterhour precipita a -20%. Intanto segna un nuovo minimo il dollaro, che scivola sotto i 110 punti sul dollar index sui livelli del 20 settembre. Nell’ultimo mese il biglietto verde ha smarrito il 4% spingendo le altre valute, con l’euro di nuovo in parità e la sterlina che ha abbandonato i livelli emergenziali post Truss.


Grf Ftse Mib by Borsa Italiana

Si diceva di Meta: utili -52% nel terzo trimestre, dai 9,2 miliardi dell’anno scorso a 4,4 miliardi, in calo per la quarta volta consecutiva. Ricavi in calo -4% (anno su anno). Pesa l’aumento dei costi dell’esercizio (+19%) e la concorrenza di Tik Tok, oltre che la stretta sulla privacy di Apple. Sono previste anche perdite operative 2023 per la divisione del Metaverso anche se, ha detto Mark Zuckerberg: “Chi entra adesso verrà premiato”. In aumento gli utenti registrati e loggati su Facebook, Instagram, Messenger e WhatsApp: +4%.

E a proposito di colossi, occhio anche a Credit Suisse che, complice una perdita trimestrale di 4 miliardi di franchi, prevede di aumentare il capitale per 4 miliardi, oltre a vendere attività nella gestione delle cartolarizzazioni e ridurre i costi del 15%.

A Piazza Affari pesano le trimestrali di Saipem e Moncler

Tempo di conti anche a Piazza Affari, dove il titolo migliore è Saipem che cresce del 5,8% grazie alle perdite che migliorano negli ultimi 9 mesi: 138 milioni di euro contro gli oltre 1,120 miliardi dello stesso periodo nel 2021. Bene Unicredit dopo il miglioramento della guidance e gli ottimi dati sull’ultima trimestrale: a Piazza Affari sale del +2,3% e ha superato abbondantemente i 12 euro ad azione.

Freddo il mercato sui conti di Moncler: -4% in apertura. Il gruppo del lusso archivia il terzo trimestre con ricavi pari a 638,3 milioni di euro (+12%), sopra le aspettative grazie alla forte crescita in Europa e dalla ripresa in Asia con le riaperture dei negozi in Cina. I ricavi nei primi nove mesi dell’anno ammontano a 1,56 miliardi. Inoltre il terzo trimestre segna un aumento del 50% rispetto ai livelli pre-pandemia del terzo trimestre 2019, che non includeva il marchio Stone Island. “Consapevoli della solidità dei nostri marchi e dei progetti unici e distintivi pianificati in questi mesi, affrontiamo con fiducia e con grande energia il periodo per noi più importante dell’anno”, commenta nella nota il presidente e amministratore delegato Remo Ruffini.


Grf Saipem by Borsa Italiana

Italia e Germania, fiducia dei consumatori e delle aziende

In agenda macro da segnalare l’indicatore della fiducia dei consumatori GfK in Germania: -41,9 a novembre, il dato migliora lievemente rispetto al -42,8 di ottobre ed è in linea con le aspettative di mercato. Si tratta del primo aumento del “morale” tedesco dopo 4 mesi consecutivi di lettura ai minimi storici, per quanto lo stato d’animo sia ancora profondamente negativo e pesa sull’euro, che è sì di nuovo sulla parità con il dollaro ma in calo dello 0,2%.

Qualche presa di beneficio anche sulla sterlina, giù dello 0,3% a 1,15. E a proposito di fiducia, meglio delle aspettative quella relativa alle aziende italiane a ottobre: 100,4 (grafico sotto), sopra le stime (100) ma in calo rispetto al dato di settembre (101,2).

Gas sopra i 100 euro per megawattora, petrolio: export record

Sul fronte delle materie prime, continua a oscillare attorno ai 100 euro per megawattora il futures sul gas naturale in Europa dopo il rinvio al 24 novembre da parte dei ministri Ue dell’Energia per trovare l’accordo sul tetto del prezzo del gas. Lo stoccaggio in Europa è pieno per quasi il 94% e in Germania per quasi il 98%, il che coprirebbe circa due mesi di utilizzo del gas durante la stagione fredda.

Il petrolio si muovo sotto gli 88 dollari al barile (grafico sotto) dopo aver guadagnato il 4% nelle due sessioni precedenti, sostenuti dai dati che mostrano esportazioni record di greggio dagli Stati Uniti, con spedizioni totali che hanno raggiunto 11,4 milioni al barile al giorno nonostante le scorte abbiano raggiunto i minimi tagionali nei mercati interni, aumentando le preoccupazioni per la scarsa offerta. A incidere sul rialzo anche il forte calo del dollaro, poiché rende le materie meno costose per gli acquirenti che detengono altre valute.